Papà rom: «D’estate i bimbi portano di più»

Papà rom: «D’estate i bimbi portano di più»

(...) del Piemonte ma nella bella stagione «trasferiscono» i figli a «lavorare» al mare. Frasi chiarissime, impresse sui nastri magnetici. Qualcosa in più di un decalogo del perfetto ladro zingarello.
«In questa stagione i bambini portano ancora di più, anche il doppio del solito», spiega al telefono un capofamiglia rom intercettato dai carabinieri nell'ambito di un'inchiesta sullo sfruttamento dei minori. «Quest’anno al mare - prosegue l'uomo parlando con la moglie - portiamo anche Adriana». E che non si tratti di una vacanza lo si capisce subito dopo: «È ora che impari anche lei a prendere - ossia a rubare - e con i turisti è più facile, può farsi le ossa senza rischiare troppo». Le città maggiormente prese di mira sono Alassio, Albenga, Imperia e Sanremo. «Salite su un treno e tornate solo questa sera - li incita l'adulto dall'altra parte del telefono. Se non portate niente dalle spiagge, allora siete veramente degli incapaci». Prima della trasferta quotidiana l'uomo - Reanto B. - si preoccupa di istruire figli e nipoti, tutti di un'età compresa tra i 6 e i 13 anni. Genitori e parenti non li accompagnano, se non raramente, in questi viaggi: i ragazzini stanno in giro tutto il giorno da soli ma non sono certo mandati allo sbaraglio. L'adulto che li ha in consegna prima di spedirli in Liguria li «ammaestra», gli rivela i trucchi del mestiere. Senza trascurare neppure l'abbigliamento: «Juri mettiti una camicia, la più larga che hai, così puoi nascondere più roba. Adriana, ma una gonna più lunga non ce l'hai? Con quella il cacciavite si vede». «D'estate - si sente chiaramente dalle intercettazioni disposte dal sostituto procuratore monregalese Ezio Basso - si trova sempre una casa con la finestra aperta. L'ora migliore per entrare è da mezzogiorno alle due, solitamente a quell'ora chi è in vacanza riposa». «Informatevi se alla sera ci sono feste, quella è l'ora migliore per agire, poi non trascurate i mercati, il tipo distratto con la borsa aperta lo trovate sempre».
L'area d'azione preferita, resta sicuramente la spiaggia. «Dovete guardare, guardare e prendere senza farvi notare. Se vedete qualcuno che si allontana sui gommoni, quello è il momento giusto. Forza impegnatevi di più, voi siete degli artisti non dei rapinatori». Altre volte, quando il bottino della giornata è buono, si lascia sfuggire: «Bravi siete dei piccoli predatori». Anche per individuare la «preda» migliore Renato B. dispensa consigli utili: «Puntate sugli stranieri - spiega con un tono da maestro - sono i più ricchi. I tedeschi, soprattutto, quelli sì che li hanno i soldi. E poi quando potete andate dai vecchi, hanno più soldi dei giovani e sono anche rimbambiti, non reagiscono, non vi corrono dietro».
Consigli e considerazioni che vengono impartiti ai minori in auto, durante il trasferimento dal campo nomadi alla stazione ferroviaria, oppure per telefono quando i ragazzini si trovano in una situazione particolare e non sanno come comportarsi. «Abbiamo visto una bella casa con le finestre aperte ma non sappiamo se c'è gente - dice la piccola Adriana al padre chiedendogli un consiglio -. Cosa dobbiamo fare?» «Comprate un pallone - spiega il padre - buttatelo su un balcone o un davanzale e poi entrate. Se vi scoprono potete sempre dire che siete andati a recuperare la palla». Secondo quanto emerso dall'indagine, i bambini in trasferta al mare riescono a rubare fino a 300 euro al giorno e spesso anche 20/30 grammi di «olio», ossia oro. C'è anche il giorno in cui la sfortuna ci mette lo zampino: «Dove sono i bambini?» grida Renato alla moglie.

«Sono stati fermati appena scesi a Ventimiglia, sono in centro di accoglienza. Andiamo a prenderli?» «Fare tutti questi chilometri? non ci penso neppure - risponde stizzato l'uomo - scapperanno e domani saranno di nuovo al campo».

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