Dopo la messa dello scorso 8 luglio, che era stata organizzata in virtù dell'anniversario della visita apostolica del Papa sull'isola di Lampedusa, sarà la volta di una celebrazione, sempre eccezionale per il tema di base, officiata in funzione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che avrà luogo il prossimo 29 settembre.
Al centro dell'azione pastorale del pontefice argentino risiede con stabilità e tenacia il problema umanitario, economico e sociale dell'accoglienza. Sono ormai più di sei anni che il Santo Padre ammonisce chi non ritiene necessaria l'integrazione dei bisognosi, degli ultimi e di coloro che migrano. Queste persone divengono così anche le categorie cui vengono destinate alcune funzioni. Ma non è una novità di questo pontificato. La comunicazione ufficiale sulla messa settembrina è arrivata nel corso di ieri, così come riportato da IlMessaggero.
La stagione autunnale si apre alla maniera di quella estiva: ponendo il tema delle periferie esistenziali ed economiche, così come usa chiamarle lo stesso Santo Padre, nel cuore dell'azione ecclesiastica. Papa Francesco, poi, ha già stilato il messaggio riservato alla centocinquesima edizione. Come da tradizione, il testo è stato pubblicato con largo anticipo, cioè durante il mese di maggio. Il titolo è: "Non si tratta di soli migranti". Nel corso dell'elaborazione, il vescovo di Roma ha voluto estendere la valenza delle parole d'ordine individuate per i migranti: "Cari fratelli e sorelle, la risposta alla sfida posta dalle migrazioni contemporanee si può riassumere in quattro verbi: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. Ma questi verbi - ha continuato infatti l'ex arcivescovo di Buenos Aires - non valgono solo per i migranti e i rifugiati. Essi - ha specificato - esprimono la missione della Chiesa verso tutti gli abitanti delle periferie esistenziali, che devono essere accolti, protetti, promossi e integrati".
Proprio in un messaggio scritto per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, l'allora papa Benedetto XVI aveva parlato dell'ormai noto "diritto a non emigrare". Prima della messa dedicata ai migranti, però, Jorge Mario Bergoglio avrà modo di vedere l'Africa da vicino. Le prossima mete del Papa sono infatti il Mozambico, il Madagascar e la Repubblica di Mauritius: tre Stati del continente africano. Il viaggio del Papa si protrarrà dal 4 al 10 di settembre.
L'autunno di Bergoglio sarà particolarmente denso di impegni: ad ottobre è previsto il dibattuto Sinodo panamazzonico, dove i padri sinodali potrebbero adottare disposizioni dottrinali ed organizzative rivoluzionarie per tutto il cattolicesimo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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