"Il grido dei poveri diventa ogni giorno più forte, ma ogni giorno meno ascoltato, sovrastato dal frastuono di pochi ricchi, che sono sempre di meno e sempre più ricchi. Il credente tende la mano, come fa Gesù con lui".
A esprimersi attraverso queste parole, durante l'omelia di oggi, è stato Papa Francesco, che ha attaccato quel "frastuono dei ricchi". Questo rumore sarebbe in grado di "sovrastare" le richieste provenienti dalle persone meno fortunate.
"Davanti alla dignità umana calpestata - ha detto Bergoglio, scegliendo per quest'appello proprio la giornata di oggi, che è mondialmente dedicata al tema della povertà - spesso si rimane a braccia conserte oppure si aprono le braccia, impotenti di fronte all'oscura forza del male. Ma il cristiano non può stare a braccia conserte, indifferente, o a braccia aperte, fatalista, no". Ma chi sono questi "poveri" cui ha fatto riferimento l'ex arcivescovo di Buenos Aires? Quelli verso cui saremmo tutti chiamati a intervenire in ausilio?
Il pontefice argentino lo ha spiegato per mezzo di un'elencazione: il grido dei poveri è quello dei "...bambini che non possono venire alla luce, di piccoli che patiscono la fame, di ragazzi abituati al fragore delle bombe anziché agli allegri schiamazzi dei giochi". E ancora: "E' il grido di anziani scartati e lasciati soli. E' il grido di chi si trova ad affrontare le tempeste della vita senza una presenza amica. E' il grido di chi deve fuggire, lasciando la casa e la terra senza la certezza di un approdo. E' il grido di intere popolazioni, private pure delle ingenti risorse naturali di cui dispongono. E' il grido - ha concluso - dei tanti Lazzaro che piangono, mentre pochi epuloni banchettano con quanto per giustizia spetta a tutti. L'ingiustizia è la radice perversa della povertà".
Non sarà sfuggita la presenza all'interno dell'insieme dei nascituri che non sono venuti al mondo. Ma il rumore provocato da chi è ricco rischia di rendere sorda l'umanità. "Cristo stesso - ha chiosato il Papa - , nella persona dei poveri reclama come a voce alta la carità dei suoi discepoli. Ci chiede di riconoscerlo in chi ha fame e sete, è forestiero e spogliato di dignità, malato e carcerato".
La sintesi del messaggio, come riportato pure da Tgcom24, è questa: "i poveri piangono mentre pochi epuloni banchettano".Per la Giornata mondiale della povertà, cinquanta senzatetto originari di Pompei sono stati invitati in Vaticano per pranzare accanto al vertice della Chiesa cattolica.
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