Il Papa invoca ancora il cessate il fuoco e una soluzione duratura del conflitto

da Roma

Trasformare il rumore assordante delle armi con il silenzio dettato dalla fiducia reciproca, dal rispetto dei patti e della ricerca della pace. Il nuovo appello del Papa arriva nel ventottesimo giorno di guerra in Libano. Benedetto XVI invoca il cessate il fuoco, ma ricorda come sia necessario che si arrivi a una «soluzione giusta e duratura del conflitto».
Davanti a circa seimila pellegrini radunati in Vaticano, il Papa ha deciso di accompagnare la discussione della comunità internazionale sul Medio Oriente con un nuovo appassionato appello. Parallelamente Francia e Usa lavoravano a una nuova bozza da portare al Consiglio di sicurezza dell’Onu, che tenga conto anche delle obiezioni sollevate da Beirut e dalla Lega Araba.
«Di fronte agli sforzi in atto per giungere finalmente al cessate il fuoco e a una soluzione giusta e duratura del conflitto - ha ricordato Benedetto XVI - ripeto, come l’immediato mio predecessore Giovanni Paolo II, che è possibile cambiare il corso degli avvenimenti quando prevalgono la ragione, la buona volontà, la fiducia nell’altro, l’attuazione degli impegni assunti e la cooperazione fra partner responsabili. A tutti rinnovo - ha concluso il Pontefice - l’esortazione a intensificare la preghiera per ottenere il desiderato dono della pace».
Papa Ratzinger dedica ogni giorno molta attenzione alla situazione mediorientale nelle sue perorazioni. Due giorni fa ha lasciato per alcune ore la residenza estiva ed è andato a pregare nel santuario della Madonna del Tufo, a Rocca di Papa.


Da un punto di vista più pratico, Benedetto XVI ha ricordato come sia necessario creare un corridoio umanitario e un appoggio all’azione di sostegno ai civili.
Il Vaticano considera condizioni indispensabili per la pacificazione della zona la creazione di uno Stato palestinese, la garanzia di sicurezza per Israele e di libertà per il popolo libanese.

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