Adesso la preoccupazione è il pareggio di bilancio. La data prevista per il raggiungimento di tale obiettivo è il 2013. Ma la Commissione europea ha rivisto al rialzo il debito pubblico del Belpaese rimandando di un anno, al 2013, l’inizio di un percorso di diminuzione. Ma il presidente della Repubblica è ottimista: "L'Italia è di fronte a passaggi difficili e scelte particolarmente ardue per superare la crisi. L’Europa attende con urgenza segni importanti di assunzione di responsabilità da parte di uno dei suoi paesi fondatori". E assicura: "Saremo all’altezza del compito".
Nelle stime economiche pubblicate oggi, i tecnici di Bruxelles hanno spiegato che "il debito italiano si attesterà al 120,5% nel corso del 2011 e del 2012 e soltanto nel 2013 calerà al 118,7% del pil". Nelle previsioni di primavera pubblicate lo scorso maggio la Commissione aveva, invece, previsto che la fase calante del debito pubblico sarebbe cominciata già a partire dal 2012 passando dal 120.3% stimato nel 2011 al 119,8% nel 2012. "Il deficit calerà invece più del previsto, attestandosi al di sotto della soglia del 3% del pil già a partire dal 2012 quando raggiungerà il 2,3% rispetto al 4% del 2011 - si legge nel comunicato della Commissione Ue - a maggio il deficit era stimato al 3,2% nel 2012". Insomma, Bruxelles è convinta che nel 2013 ci sarà ancora un passivo nel bilancio pubblico pari allo 0,5% del pil. "Anche le stime adattate a cambiamenti del ciclo economico - hanno sottolineato - confermano che il bilancio pubblico avrà un passivo dello 0,4% nel 2013".
In un incontro all’Istituto romano di Finlandia al Gianicolo, Napolitano ha ricordato che l'Italia ha alle spalle "un passato ricco di progressi e momenti gloriosi, un passato segnato da crisi e cadute via via superate con spirito di sacrificio e slancio innovativo, le stesse cose di cui abbiamo bisogno oggi per superare la crisi". "Sono sicuro che l’Italia, le sue forze sociali e politiche sapranno mostrarsi all’altezza del compito", ha continuato Napolitano ricordando che le decisioni attese dall’Europa servono "a raggiungere gli obiettivi finanziari e il rilancio della crescita economica e sociale necessaria per uscire dalla crisi". In realtà, le preoccupazioni dell'Unione europea non riguardano solo l'Italia.
"La ripresa economica si è interrotta - si legge nelle previsioni d’autunno - l’Eurozona crescerà dello 0,5% nel 2012 rispetto all’1,5% del 2011, mentre l’Unione europea, nel suo complesso, vedrà la crescita rallentare allo 0,6% nel 2012 rispetto all’1,6% stimato nel 2011".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.