"Faccia di bronzo". Conte senza argomenti insulta in Aula

Il presidente del M5S, in preda all'ansia, la spara grossa: "Meloni porta l'Italia in guerra". Ma la sua è la solita retorica vuota

"Faccia di bronzo". Conte senza argomenti insulta in Aula

In politica quando si è in difficoltà bisogna trovare sempre un modo per tentare di prendersi la scena, anche sparandola grossa e avanzando delle accuse dai toni eccessivi. A questo esercizio ricorre in maniera frequente Giuseppe Conte che, in preda all'ansia per il crollo nei sondaggi, non ha perso occasione per imputare a Giorgia Meloni chissà quale progetto volto a trascinare il nostro Paese in guerra. Probabilmente non ha ben chiari la portata e il senso delle sue dichiarazioni, mentre è cosa assai nota il terrore per l'effetto Elly Schlein ai suoi danni.

La sparata di Conte su Meloni

Il presidente del Movimento 5 Stelle cerca in tutti i modi di passare in primo piano, provando a ritagliarsi un ruolo importante nel dibattito politico italiano. Peccato che la sua esibizione alla Camera sia stata caratterizzata dal livore, dal rancore politico, dalle argomentazioni a cui ci ha ormai abituato e da esternazioni colorite con tanto di accuse choc nei confronti del governo.

Conte si è scagliato duramente contro Giorgia Meloni, dipingendola come se fosse tra gli artefici di un piano ben preciso. "Lei sta portando l'Italia in guerra esibendo un piglio coraggioso. Ci state trascinando di gran carriera in guerra", è stata la tesi espressa in maniera veemente. Senza forse avere coscienza dell'assurdità di un'affermazione del genere. Sostenere militarmente l'Ucraina è un dovere sacrosanto, non un atto che trascina automaticamente il nostro Paese nel conflitto.

Ovviamente, non contento della sua uscita, ha rincarato la dose ed è andato oltre spingendosi fino all'invettiva. Ieri come sempre il presidente del Consiglio ci ha messo la faccia: d'altronde non hai mai fatto mistero di voler aumentare gli stanziamenti in spese militari a differenza di governi del passato che lo hanno fatto "un po' di soppiatto, senza cioè avere il coraggio di metterci la faccia". Su questo punto Conte si è dilettato cercando di fare il simpatico: "Lei la faccia ce la mette, non c'è dubbio. Ma è una faccia di bronzo".

La solita retorica sulla pace

Quella del leader del M5S non è altro che la solita retorica vuota e vaga. Va detto che ogni sforzo per la pace deve rappresentare una base di partenza per porre fine alla guerra che sta colpendo Kiev. Tutti vedono la tregua come un obiettivo prioritario, ma è la Russia che sta dilaniando l'Ucraina.

Esistono condizioni e principi su cui non è possibile sorvolare o tergiversare. Per togliere dal tavolo la propaganda bisogna essere chiari indicando la vera via per aprire un tavolo di trattative e sperare nella pace.

Mosca dovrebbe cessare le ostilità e ritirare le truppe dal territorio ucraino oppure qualcuno crede che si debbano rivedere i confini dell'Ucraina e concedere alla Russia i territori che ha occupato? Sarebbe doveroso non balbettare su questo punto: i concetti di integrità territoriale, sovranità e indipendenza non possono essere sacrificati in nome di una mera e sterile propaganda sulla pelle di una Nazione sovrana e di un popolo libero.

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