Parma, protestava contro il centro islamico Multato per occupazione del suolo pubblico

Protestava davanti al municipio di Parma per la creazione di un centro islamico. L'uomo, un artigiano, è stato multato per occupazione di suolo pubblico. Ma ora denuncerà il centro alla Finanza: "Non pagano un euro di tasse"

Parma, protestava contro il centro islamico 
Multato per occupazione del suolo pubblico

Parma - Protesta sotto il palazzo del comune per la decisione di collocare una moschea in via Campanini e viene multato per occupazione del suolo pubblico. Un artigiano parmense sarà ora costretto a pagare una multa al comune. Ma l'uomo non ci sta e denuncia il centro islamico.

Multato per proteste Alla protesta contro la creazione del centro islamico di Parma avevano partecipato in molti. Ma ad essere multato per l'occupazione di suolo pubblico, o meglio, per avere esposto su una serie di teli le sue convinzioni sull'argomento, è stato solo Cesare Piazza, un artigiano di Parma. Una strana decisione quella dei vigili della città, che non ha mancato di destare qualche dubbio nell'accusato. "A manifestare a giugno non ero certo da solo", ha commentato l'uomo sulla vicenda, "eppure che io sappia nessun altro è stato chiamato in causa". 

Oltre al danno... Oltre al danno la beffa, verrebbe da dire, dato che non solo l'uomo si è visto multato per avere protestato sotto l'edificio municipale e di conseguenza accusato di occupazione di suolo pubblico, ma il comune non ha neppure preso in considerazione il contenuto dei teli stesi, che contenevano il perché della protesta dell'artigiano parmense. "Ho il sospetto che non si siano riferiti al contenuto della protesta perché sanno che nelle mie affermazioni non c'è nulla di falso".

E ora la denuncia Ma non si scoraggia Piazza. "Mi hanno multato? Impugnerò la multa. Non di certo per una questione di soldi, in fondo si tratta di duecento euro, di quello non mi importa. A non poter essere ignorata è una questione di principio". E ora ha anche in mente di denunciare il centro islamico di via Campanini alla Finanza e alla Corte dei Conti. Le motivazioni? Al centro islamico mancano sia le insegne relative all'attività che i segnali relativi al passo carrabile.

"Questi non danno un euro all'agenzia delle entrate eppure risultano come associazione di promozione sociale e non sono neppure inseriti nell'elenco delle onlus provinciali. E' interessante vedere che la solerzia del comune è stata a senso unico".

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