Pazzini sarà il numero dieci

«Sono felice di essere alla Sampdoria ringrazio il presidente Garrone e Marotta che hanno creduto in me: essere qui è un’emozione incredibile». Giampaolo Pazzini ha rifiutato il Bologna e il Palermo per vestire la maglia della Sampdoria e giocare al fianco di Antonio Cassano. Il colpo di mercato, ieri, l'ha confezionato la società blucerchiata con il giocatore che ha firmato con il club di Riccardo Garrone un contratto di cinque anni (la presentazione oggi alle ore 12 allo Starhotel). Una svolta nella trattativa, o quasi un colpo di scena, visto che l'amministratore delegato Beppe Marotta ha sempre dichiarato che l'attaccante della Fiorentina era troppo oneroso per le tasche blucerchiate. E invece probabilmente era solo un po' di pretattica perché Pazzini è arrivato a titolo definitivo ed è costato nove milioni di euro, compresa la cessione ai viola di Emiliano onazzoli («Come partner d’attacco preferisco Mutu a Cassano, troppo individualista» ha detto ieri Emiliano). Tutto è accaduto tra la notte di martedì e mercoledì quando il procuratore Tinti ha fatto sapere che il bomber aveva rifiutato tutte le offerte scegliendo Genova. Ieri è arrivata anche l'ammissione di Zamparini: «Pazzini ha rifiutato Palermo. Volevamo prenderlo, ma lui ha preferito la Sampdoria».
Il contratto era già pronto e ieri l'operazione, già riportata in mattinata sul sito ufficiale della Fiorentina, si è concretizzata. Del resto anche la pretattica del presidente Riccardo Garrone aveva fatto trasparire che la trattativa avrebbe avuto un buon esito: «Pazzini? Non faccio ancora commenti. Lui o altri non so, l'importante é lasciare lavorare Marotta». Il presidente ieri ha anche eluso una eventuale partenza di Cassano: «Perché dovrebbe andare via?». Perché appunto? Soprattutto ora poi che giocherà al fianco di Pazzini (che vestirà la maglia numero 10, quella che apparteneva a Francesco Flachi). Ma chi è Giampaolo Pazzini? Attaccante dalle buone doti fisiche e tecniche, l'attaccante può essere impiegato sia come prima che seconda punta. Considerato uno dei migliori terminali d'attacco italiani in prospettiva futura, a Pazzini è stato sempre rimproverato di segnare poco, ma in realtà anche all'ombra di Gilardino e Mutu ha anche giocato negli ultimi anni con il contagocce. Pazzini cresce calcisticamente nel Margine Coperta e passa giovanissimo all'Atalanta. La squadra ottiene la promozione A e l'anno successivo il giovane attaccante colleziona 12 presenze e 3 gol nella prima metà di campionato. Passa poi alla Fiorentina nel gennaio del 2005 per una cifra intorno ai 6,5 milioni di euro. In quella metà di campionato disputa 14 presenze segnando 3 gol. Poi iniziano i problemi: nel campionato 2005-2006 non trova molto spazio: Prandelli gli preferisce Toni e Pazzini si alterna spesso con Bojinov nel ruolo di seconda punta, collezionando 6 gol stagionali, di cui 5 (in 27 partite) in campionato ed uno in Coppa Italia. Dopo aver vinto nel 2006 il premio di miglior giovane, la stagione non inizia nel migliore dei modi: dopo la doppietta al Giarre in Coppa Italia si infortuna con l'Under 21, di cui era attaccante titolare. Rientrato 2 mesi dopo, sigla due gol nei minuti finali di Fiorentina-Atalanta. Dopo un campionato più in panchina che in campo, il finale di stagione è in crescendo: segnerà alla fine ben 7 gol (su un totale di sole 9 partite da titolare disputate), candidandosi come ideale successore ed erede di Toni. La stagione più brillante però deve ancora arrivare, visto che nel 2007-2008 sigla 12 gol stagionali, di cui 9 gol in campionato, 3 in Tim Cup.

Si arriva così a ieri, quando il «Pazzo» ha deciso di venire alla Sampdoria, rinunciando alla Coppa Uefa visto che per questa stagione, secondo il regolamento, con la maglia blucerchiata potrà giocare solo in campionato.

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