Pedemontana, via dal caos 60mila auto al giorno

Un’autostrada senza caselli e barriere, con tanto di portali elettronici lungo le rampe in entrata e in uscita che riconosceranno i telepass e, in caso d’assenza del dispositivo, leggeranno la targa in modo da pagare il pedaggio via cellulare, via internet o nelle aree di servizio. Ottantasette chilometri (di cui poco meno di 20 a tre corsie) -con un carico veicolare di 60mila auto al giorno - che attraversano, compresa Monza e Brianza, sei province e qualcosa come 85 comuni. Risultato? Quarantacinque milioni di ore di viaggio all’anno risparmiate ai lombardi, con un risparmio economico pari a 700 milioni di euro.
Fotografia di Pedemontana, nastro d’asfalto che costerà complessivamente 4,7 miliardi di euro e che è destinato a rivoluzione la viabilità lombarda con i cantieri al via «entro l’anno». Timing firmato Roberto Formigoni, tabella di marcia più che rispettata persino anticipata: «I lavori si concluderanno entro settembre 2014, in tempo per l’Expo 2015». «Non c’è un secondo di ritardo» secondo il presidente della Regione Lombardia: «Ci sono due Expo, quello della Soge e quello delle infrastrutture. Se il primo sta facendo registrare dei ritardi per le note vicende e impuntature, nel secondo non c’è alcun ritardo, anzi, stiamo viaggiando con anticipo».
Virgolettati conditi dagli applausi alla presentazione ufficiale del dossier definitivo dell’autostrada lombarda che, dettaglio, decolla solo «sul finire degli anni Novanta» nonostante la società fosse nata nel 1965 per dar corpo al progetto di collegare Bergamo e Varese senza attraversare Milano. «C’è un stato un momento proprio sul finire degli anni Novanta» spiega il governatore «in cui abbiamo sbloccato la situazione con un metodo nuovo, quello dell’accordo di programma, sistema che permette una grandissima capacità di dialogo con tutti gli enti interessati superando così i dualismi». Come dire: «Regione Lombardia ha tirato fuori dal cassetto il progetto di quest’opera ferma per decenni e ha deciso di realizzarla». E, infatti, sono stati 986 i road show, gli incontri e le assemblee pubbliche serviti per avviare il tracciato che, sorpresa, vedrà il primo colpo di badile in quel di Cassano Magnano, dove cento anni fa furono ospitati gli scavi per la realizzazione della Milano-Laghi ossia della prima strada a pedaggio italiana.
Pedemontana che prevede più di 70 chilometri di viabilità connessa e come opera compensativa una greenway - un percorso di 90 chilometri da fare a piedi o in bicicletta dal parco del Ticino a quello dell’Adda -, non solo garantisce un risparmio di tempo ma pure un aumento dei posti di lavoro stimati in oltre ottomila l’anno. Un progetto «così bello» che, chiosa Raffaele Cattaneo, assessore regionale ai Trasporti, concretamente «consentirà di impiegare poco meno di un’ora per arrivare da Malpensa a Bergamo contro una media di ottanta e più minuti attuali in autostrada e di due ore e passa sulle statali e provinciali».


Insomma, tutto bene: Pedemontana c’è con tanto di consenso e finanziamento nonostante la Provincia di Milano, commenta Bruno Dapei, capogruppo Pdl: «Cinque anni impiegati da Filippo Penati e dalla sua maggioranza rosso-verde per scagliarsi contro le autostrade volute dai lombardi».

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