Perle di Giordania: dal deserto Wadi Rum ai tesori di Petra

Un viaggio piacevole, lento e senza paura sulla Strada dei Re, tra dune di sabbia e gole di pietra come Lawrence d'Arabia

Valentina Castellano Chiodo

Il vento del Wadi Rum scompiglia i capelli e smuove la memoria. È il benvenuto della Giordania nel suo deserto, un primo tuffo nella storia di un paese affascinante, che preserva l'equilibrio e grida pace nel difficile presente del Medio Oriente. Qui si conservano meraviglie naturali e tesori del patrimonio Unesco, da scoprire in un viaggio lento e senza paura.

Si arriva ad Amman, la capitale dalle due facce, l'una disseminata di palazzi popolari color sabbia, l'altra dei nuovi quartieri alla moda, dove grattacieli e hotel emulano lo skyline newyorkese. Poi si viaggia per due ore verso sud, sulla strada per Aquaba. I giordani chiamano il deserto Valle della luna, una fonte d'ispirazione per poeti e registi: la sua montagna, il Jebel Rum è una cattedrale di pietra alta 1754 metri, con rocce a forma di colonne descritte ne I sette pilastri della saggezza, l'autobiografia del celebre Lorenz d'Arabia, l'agente segreto e archeologo britannico che lottò al fianco dei beduini per l'indipendenza. La gita si fa in gruppo, sul fuoristrada scoperto, tra risate e curve saliscendi: sul percorso sterrato si gioca a immaginare volti sui profili di pietra, ma è tempo di scalare una duna, lasciandosi abbracciare da un primo orizzonte rosso. Secondo stop fra le gole d'arenaria del Jebel Khazali, per ammirare originali incisioni rupestri, come i piedini di un bimbo o la figura di una donna partoriente. Ultima tappa al ponte di roccia, da fotografare al tramonto. Chi non rinuncia alla notte nel deserto può prenotare la nuova tenda del Suncity Camp, con tetto panoramico, per addormentarsi sotto una coperta di stelle.

La magia continua nella capitale dell'antico popolo dei Nabatei, crocevia di mercanti di spezie, cavalieri erranti e signori del tempo, che plasmarono il deserto Wadi Musa, scolpendo palazzi, templi e tombe: è Petra, la città rossa, una delle otto meraviglie del mondo antico, che da sola vale il viaggio. Nessuna parola o foto potrà davvero descriverla: visitarla almeno una volta nella vita e catturare angoli del suo splendore con i propri occhi è l'unico modo possibile al viaggiatore.

Attorno alle sue colline c'era vita già dal 7000 a.C., ma il massimo splendore risale all'8 a.C, tempo in cui era un fulcro commerciale, prima dell'ascesa di Palmira e dei devastanti terremoti che la trasformarono per secoli in un avamposto dimenticato. Chissà cosa provò l'archeologo svizzero Johann Ludwig Burckhardt, quando nel 1812, entrò a cavallo nella «città perduta»: l'emozione è grande attraversando il Siq, la gola naturale è un corridoio lungo un chilometro, con alte pareti di pietra. Si percorre a piedi fino alla celebre tomba del Tesoro, con la facciata ellenistica, finemente scolpita, che lascia senza fiato. Non è che l'inizio della visita: la grande valle svela oltre 40 tombe e case nabatee, l'anfiteatro e le Tombe Reali, con soffitti in arenaria, dai colori sfumati, erosi dal tempo. Davanti alla chiesa con i mosaici bizantini, si ammirano dall'alto il tempio e la strada delle colonne, ma è necessario dedicare alcune ore per regalarsi un viaggio nel viaggio: oltre 800 gradini, tutti in salita e scavati nella montagna, da sempre considerati come un pellegrinaggio, vi separano dalla vetta. È una vista panoramica unica: il leggendario Monastero. A scandire il tempo sono i raggi solari. Lo spettacolo della luce svela ad ogni istante nuove sfumature. Prima del tramonto è obbligatorio lasciare il sito, ma è suggestiva la visita notturna, quando il Siq e il Tesoro sono illuminati da centinaia di candele.

Si prosegue sulla Strada dei Re, antica via che carovane e sovrani percorrevano lungo le montagne per attraversare il paese. Passando dinnanzi ai resti del Castello crociato di Shoback, si giunge lentamente lungo le azzurre sponde del Mar Morto, il lago salato che segna il punto più basso della terra. È d'obbligo una sosta dedicata al relax: i suoi fanghi e le sue acque sono considerate da sempre un naturale elisir di bellezza, ultima perla della Natura, prima di tornare a casa.

Il pacchetto Mistral comprende volo e itinerario di 5 giorni e 4 notti in mezza pensione, tour con guida in lingua italiana e biglietti di ingresso ai siti (a partire da 682 euro). Info: QualityGroup.it. Info sul Paese: www.it.visitjordan.com.

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