Chiara Ferragni e il caso Balocco: l'Antitrust invia gli ispettori nelle sue società

L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha comunicato che i suoi funzionari e la Guardia di Finanza hanno effettuato ispezioni negli uffici riconducibili alle società della influencer

Chiara Ferragni e il caso Balocco: l'Antitrust invia gli ispettori nelle sue società
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Nuovo capitolo nel caso Balocco-Ferragni sollevato da Selvaggia Lucarelli lo scorso dicembre, durante le festività natalizie. Il nodo della questione è stato l'utilizzo del nome dell'influencer come volano per una campagna benefica i cui contorni, come spiegato dalla giornalista, non erano particolarmente chiari. Da quell'inchiesta giornalistica è partita un'indagine delle autorità e nelle ultime ore l'Antitrust ha esteso alle società Fenice e Tbs Crew, riconducibili a Chiara Ferragni, il procedimento avviato nei confronti della Balocco Industria Dolciaria per pratica commerciale scorretta in relazione all'iniziativa commerciale denominata "Chiara Ferragni e Balocco insieme per l'ospedale Regina Margherita di Torino".

A darne l'annuncio è stata la stessa autorità garante della concorrenza e del mercato, che con una nota ha reso noto che nelle ultime ore gli uomini del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza e i propri funzionari hanno effettuato le ispezioni negli uffici riconducibili alle due società. Poco più di un mese fa era stata avviata l'istruttoria contro Balocco perché, nell'interpretazione dell'Antitrust che ora dovrà trovare conferma nei documenti acquisiti nelle diverse società, il modo in cui veniva presentata l'iniziativa di vendita dei pandori con l'immagine della Ferragni per l'ospedale Regina Margherita poteva indurre in errore i consumatori i quali potevano pensare di contribuire alla donazione in favore dell'ospedale. Invece, come ha sottolineato Selvaggia Lucarelli con la sua inchiesta giornalistica, la società dolciaria aveva stabilito a monte quale fosse l'importo da versare all'ospedale beneficiario, a prescindere dal volume di vendita dei pandori brandizzati da Chiara Ferragni.

Il Codacons con una nota si intesta l'avvio dell'indagine da parte dell'Antitrust anche nei confronti delle società riconducibili all'infuencer, annunciando che "se confermata pratica scorretta chiederemo rimborso per chi ha acquistato pandoro". Nella nota, l'associazione garante dei consumatori aggiunge: "Grazie alla decisione dell'Antitrust di estendere l'indagine alle società di Chiara Ferragni, sarà possibile capire meglio i dettagli di una operazione commerciale proposta al pubblico con criteri poco chiari, tali da modificare le scelte economiche dei consumatori che avevano deciso di acquistare il prodotto sponsorizzato dalla nota influencer".

Per il momento Ferragni non ha rilasciato dichiarazioni sull'argomento e anche in passato aveva preferito evitare di esporsi sul tema, arrivando a censurare automaticamente la parola "Balocco" nei suoi commenti, per evitare che le venissero poste domande scomode.

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