"Camilla sarà Regina". Ma il principe Filippo non divenne Re: ecco perché

L’affetto dei cittadini britannici nei confronti della Regina consorte Camilla avrebbe motivato Buckingham Palace a prendere una decisione importante, che verrà attuata dopo l’incoronazione

"Camilla sarà Regina". Ma il principe Filippo non divenne Re: ecco perché

Quando Camilla sposò Carlo, nel 2005, sia i media sia il popolo britannico realizzarono di avere di fronte i futuri re e regina d’Inghilterra. L’allora duchessa di Cornovaglia chiarì, attraverso una nota ufficiale, che sarebbe stato suo desiderio, dopo l’ascesa al trono del marito, non essere chiamata “Regina consorte”: “È previsto che la signora Parker Bowles usi il titolo di Sua Altezza Reale la Principessa consorte quando il Principe di Galles sarà re”. Una scelta che, come la rinuncia al titolo di principessa del Galles, suonò come una sorta di passo indietro, il tentativo di non fomentare ulteriormente l’eterna rivalità con l’irraggiungibile Lady Diana. Ne è passata di tempo da quel giorno e molte cose sono accadute, sparigliando le carte e portando Camilla verso un destino che, forse, nemmeno lei aveva immaginato del tutto.

“Desidero che sia Regina consorte”

“In questo anniversario mi fa piacere rinnovare la promessa che feci nel 1947, che tutta la mia vita sarebbe stata dedicata al vostro servizio. Quando, a tempo debito, mio figlio Charles diventerà re, so che garantirete a lui e a sua moglie Camilla lo stesso sostegno che avete dato a me. Ed è mio sincero augurio che, quando quel momento arriverà, Camilla sia riconosciuta come Regina Consorte”. Con queste parole, scritte sette mesi prima della sua morte, alla vigilia dell’Accession Day, ovvero il 5 febbraio 2022, la regina Elisabetta mise la parola fine sulla presunta inimicizia tra lei e Camilla e sulla storia tragica del “matrimonio affollato” tra Carlo e Diana.

In poche righe cambiò l’avvenire della nuora, aprendo un nuovo capitolo nella vita dei Windsor. L'allora duchessa di Cornovaglia divenne la futura sovrana consorte d’Inghilterra per espresso desiderio della Regina ancora in carica. Una notizia clamorosa, che alimentò la simpatia degli inglesi nei confronti di Camilla. Questo risultato, però, non fu repentino, ma frutto di un lungo, silenzioso lavoro d’immagine che la duchessa avrebbe portato avanti negli anni, con pazienza, discrezione e grande dedizione alla Corona.

La Regina (consorte) Camilla

Dopo la morte della regina Elisabetta, lo scorso 8 settembre e la conseguente ascesa al trono di Carlo, divenuto re Carlo III, Camilla assunse il titolo di Regina consorte. Già nell’ottobre 2022 il Telegraph rivelò che Buckingham Palace avrebbe avuto intenzione di eliminare la parola“consorte”: “[La royal family è] rilassata, disinvolta” in merito alla questione, disse un insider, spiegando che le ragioni di questo cambiamento starebbero nella volontà della nuova coppia reale di semplificare il titolo di Camilla, rendendolo meno formale: "Lo staff [di Buckingham Palace] spera di rimuovere [il termine] ‘consorte’ dal titolo di Camilla, per allinearla alle mogli dei re che l’hanno preceduta nei secoli”.

Nel febbraio 2023 questa idea è tornata alla ribalta sulla stampa britannica con ancora più forza. Sembra, infatti, che il cambiamento nel titolo di Camilla diverrà effettivo dopo l’incoronazione del prossimo 6 maggio. Una fonte ha svelato al Daily Mail: “A Palazzo si considera [il fatto che il titolo di] Regina consorte sia farraginoso e potrebbe essere più semplice per Camilla essere conosciuta solo come Regina…”.

Ci sarebbe un chiaro segnale di questa svolta, spiega ancora il tabloid: in origine il circolo letterario di Camilla si chiamava “Duchess of Cornwall’s Reading Room”. Ora che il progetto si è trasformato in una charity, come annunciato il 23 febbraio scorso, il nome è stato cambiato in “Queen’s Reading Room”. Non c’è la parola “consorte”, che lo avrebbe reso sicuramente più complicato e macchinoso. A quanto pare anche il Court Circular, cioè il registro su cui vengono riportati tutti gli impegni pubblici della royal family, “presto rifletterà il cambiamento”, scrive ancora il Daily Mail.

Per la verità anche giornali come il Times e il Telegraph hanno già cominciato a riferirsi a Camilla soltanto come “Regina” e non più “Regina consorte”. Rose Wild, del Times, ha spiegato così la decisione: “Per la maggior parte di noi con [il termine] Regina ci si riferiva a una sola persona, per quanto possiamo ricordare. Ci stiamo ancora abituando all’idea di cantare “God save the King” e poteva esserci un po’ di confusione su chi si intendesse con la parola Regina durante la fase di copertura mediatica della morte di [Elisabetta II]. In gran parte [il problema] è stato risolto usando il termine Regina consorte per riferirci all’ex duchessa di Cornovaglia. Questa soluzione prolissa non sembra più necessaria. Consorte è una descrizione, non un titolo. Tutte le precedenti mogli di re sono state Regine consorti, ma nessuna è stata indicata come tale”.

Al Corriere.it l’esperto Hugo Vickers ha ribattuto: “Nessun mistero: l’unico motivo per chiamare [Camilla] Regina consorte era per differenziarla dalla regina Elisabetta: ormai, mesi dopo la morte di Elisabetta, non ha più senso quel consorte. Camilla sarà Regina”.

Regine per matrimonio

Le parole di Rose Wild, in particolare, esprimono bene la differenza tra una Regina regnante e una Regina consorte, puntualizzando che quest’ultimo termine, benché noto, spesso non viene usato per una questione di immediatezza. Una Regina regnante è figlia di un sovrano e da lui ha ereditato il trono. Una Regina consorte diviene tale sposando un re. Dunque non ha un potere effettivo sul regno. Per esempio la regina Elisabetta è stata una sovrana regnante, mentre sua madre, Elizabeth Bowes-Lyon fu una Regina consorte, poiché sposò Giorgio VI.

Lo stesso vale per Camilla, moglie di Carlo, erede al trono e ora re. Anche Letizia di Spagna e Rania di Giordania sono Regine consorti, poiché sul trono ci sono i loro mariti, rispettivamente Felipe VI e Abdallah II. In un lontano futuro, invece, la Spagna avrà una Regina regnante, ovvero l’attuale principessa Leonor, figlia di re Felipe.

Tuttavia i media si riferiscono alle sovrane consorti semplicemente come Regine per una questione di comodità mai messa in discussione. L’esperto Dickie Arbiter, sul suo profilo Instagram, ha messo in evidenza che l’abbreviazione del titolo di Camilla è un fatto usuale che nulla aggiunge e nulla toglie al suo status: “Camilla è già Regina in virtù del suo matrimonio con re Carlo. Verrà consacrata e incoronata in base all’ordine di servizio seguito per la regina Madre, l’ultima Regina consorte, nel 1937…”.

Perché il principe Filippo non è stato “Re consorte?”

Il principe Filippo, marito della regina Elisabetta, non è mai stato incoronato re consorte, al contrario delle Regine consorti d’Inghilterra. Potrebbe sembrare un’ingiustizia, invece è solo una consuetudine, una norma non scritta e che non ha una causa ben precisa. Dopo l'incoronazione, ha sottolineato la fonte del Daily Mail, il duca di Edimburgo divenne “ufficialmente Principe Consorte” ma, di fatto, nessuno si riferiva a lui in questo modo. Lo stesso accadde ad Alberto di Sassonia Coburgo-Gotha, marito della regina Vittoria. Harper’s Bazaar ha scritto in proposito: “Nella famiglia reale britannica la moglie di un re è chiamata regina consorte, ma il marito di una regina è chiamato principe consorte, non re consorte”.

Sempre al Corriere.it l’esperto Hugo Vickers ha puntualizzato: “Il principe Filippo non ricevette alcun titolo di sovrano quel giorno di giugno 1953 quando Elisabetta II fu incoronata e semplicemente fece atto di omaggio nei suoi confronti. Perché? Nella tradizione britannica il titolo si trasmette anche alla donna, non viceversa. Dunque Carlo sarà incoronato e anche Camilla diventerà Regina”.

Forse questa tradizione potrebbe essere l’involucro svuotato di significato, ciò che rimane di un eventuale, antico e ormai superato timore secondo il quale un re consorte avrebbe potuto usurpare il potere della moglie, sfruttando proprio il titolo acquisito. Siamo, però, nel campo delle congetture da dimostrare, anche perché un simile modo di pensare, piuttosto maschilista, presuppone che il potere femminile sia più debole e comporti maggiori rischi per la stabilità di un regno rispetto a quello maschile. Emblematico è il caso di Elisabetta I (che regnò dal 1558 al 1603) che prese una drastica decisione: rifiutò di sposarsi, poiché sapeva che un marito avrebbe potuto relegarla ai margini della politica, o escluderla del tutto (all’epoca, poi, non era infrequente essere eliminati fisicamente in nome del potere).

Ma i tempi sono decisamente cambiati. Il 6 maggio 2023 Carlo e Camilla verranno incoronati insieme. Non solo. Saranno i sovrani più anziania raggiungere un tale traguardo, visto che il re ha 74 anni e la regina 75. Hanno battuto un record. Prima di Carlo solo Guglielmo IV era stato incoronato a un età non proprio indifferente, ovvero 64 anni (nel 1830), mentre Camilla ha superato la Regina consorte Alessandra (moglie di Edoardo VII), che venne incoronata nel 1902, a 58 anni.

Saranno proprio Carlo e Camilla a traghettare la monarchia nel futuro, a dimostrazione del fatto che l’età non conta e oggi, forse, anche la parola “consorte” può essere di troppo in una monarchia che mira a diventare più “snella” e vicina alle persone.

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