"Palo santo, pietre e... ". Gli amuleti della Ferragni per Sanremo, tra serio e faceto

Sale alta la tensione per Chiara Ferragni, co-conduttrice del Festival di Sanremo. Per vincere la paura e favorire la "buona sorte", ha svelato alcuni amuleti che ha portato con sé

"Palo santo, pietre e... ". Gli amuleti della Ferragni per Sanremo, tra serio e faceto

Cornetti, gufi, quadrifogli, gesti rituali, sono tanti i modi che i vip usano come antidoto alla sfortuna, o più correttamente per assicurarsi la buona sorte. In questo momento dove le energia, per rimanere in tema, sono concentrate su Sanremo, ognuno dei partecipanti ha i suoi, che sia un gesto o un oggetto che tiene gelosamente vicino, e a cui si rivolge per trarre forza e vibrazioni positive. Chiara Ferragni non è certo da meno e avendo, ormai da settimane, raccontato la paura nell'affrontare il palco dell'Ariston e la pressione mediatica che ha intorno, ha mostrato gli "oggetti" che la stanno aiutando a scaricare la tensione e ad attirare l'energia positiva.

Ricordando sempre il detto che: "Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male", gli oggetti scelti, rigorosamente regalati da persone vicine che le vogliono bene, sono un mix tra quelli più comuni di "largo consumo", e quelli dal sapore più orientale, molto conosciuti e usati dagli amanti del genere, ma poco dalla gente comune.

L'augurio più importante, quello dei figli

Sono stati proprio Vittoria e Leone, i suoi figli, che le hanno fatto dono di un oggetto a cui Chiara tiene molto: "lo ha fatto principalmente Vittoria, ma Leone l'ha aiutata" ha specificato. Si tratta di un disegno che rappresenta lei e i bambini ed è messo in bella mostra nel suo camerino, da guardare quando la nostalgia, in questa settimana da frullatore, si fa più pressante. Oltre a questo tra le tante collane glamour indossate c'è anche un ciondolo d'oro a forma di ferro di cavallo, regalato all'influencer dallo staff che l'ha seguita a Sanremo.

Perché il ferro di cavallo porta fortuna e come va indossato

Ci sono molte leggende su questo amuleto, la più accreditata è quella che racconta dell’arcivescovo di Canterbury che risale all’anno 1000. Questo, prima di divenire un notissimo uomo di Dio era un fabbro, e un giorno sotto mentite spoglie un uomo gli chiese di ferrargli lo zoccolo del cavallo del diavolo. Ma il futuro arcivescovo, lo riconobbe e dopo averlo incatenato, inchiodò il ferro allo zoccolo del piede del diavolo stesso, provocandogli grandissimo dolore. Il demonio per farsi liberare disse che non sarebbe mai entrato nelle case che esponevano l’amuleto appeso all’esterno.

Le pietre portarici di benessere ed energie positive

Oltre al disegno e al ferro di cavallo d'oro, Chiara ha mostrato anche una serie di pietre che si discostano dai tradizionali portafortuna, ma sono in ogni caso molto utilizzate, per trarre energia positiva. In uno dei tanti sacchetti ha mostrato un'Ametista, che è la pietra anti-stress per ecccellenza. Si tratta di una pietra "lenitiva" che aiuta ad allontanare tristezza e nervosismo, favorisce la calma, la meditazione e promuove il sonno ristoratore.

In un altro sacchetto, sempre regalato da un suo caro amico, un piccolo Citrino, un cristallo che tradizionalmente attrae ogni tipo di positività: chi lo indossa o lo tiene vicino, può ritrovare la creatività, la produttività e l'amore. Ancora una Crisocolla, pietra della serenità interiore, che aiuta ad accettare gli inevitabili cambiamenti della vita e a perseguire i propri scopi. Questa inoltre, renderebbe più tolleranti verso il prossimo, donando saggezza, pace ed amore.

Non poteva mancare l'Onice nera, conosciuta come pietra del coraggio, è una roccia vulcanica dalle straordinarie proprietà benefiche. Anticamente era lo strumento prediletto da oracoli e stregoni per entrare in contatto con gli dei e prevedere il futuro.

Il Palo Santo

In ultimo, la Ferragni ha mostrato un legnetto brucciacchiato dal nome di Palo Santo. Ha ammesso di non sapere molto su questo oggetto, e che l'ha usato bruciandolo per "purificare dalla negatività" attraverso il fumo. In realtà ha uilizzato uno dei più potenti strumenti usati dai terapeuti che lavorano a livello energetico. Si tratta di una sorta di incenso, ricavato dal legno di Bursera Graveolens, un albero del Sud America, che cresce soprattutto in Ecuador. I suoi usi vanno da quello erboristico per alleviare problemi alle vie respiratorie, come ad esempio raffreddore, tosse e attacchi d’asma, ma anche isoterici.

Bruciare questo piccolo legnetto e lasciare che il suo fumo si diffonda nella stanza, significa proteggersi e proteggere le persone intorno a noi. Va passato soprattutto negli angoli dove si concentrano le maggiori "negatività". In diverse culture viene utilizzato per allontanare le entità spirituali malvagie.

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