Non sempre accade che l’attrice e showgirl Ambra Angiolini si racconti in modo viscerale e profondo. Eppure, in una recente intervista rilasciata a Sette (Corriere della Sera), l’attrice si è lasciata andare ad alcune confessioni che riguardano il suo passato, ed in particolare, il momento dell’insuccesso, la separazione dall’ex marito, il cantante Francesco Renga, ed il demone della bulimia.
Il periodo buio in tv
Tutti ricorderanno la meravigliosa Ambra Angiolini di Non è la Rai; fu, infatti, proprio quel programma a darle la possibilità di diventare uno dei volti più conosciuti della televisione italiana. “Ho iniziato senza capirci niente. Volevo ballare: i miei lavoravano tanto, la danza era un modo per non stare in strada. Quando il successo è esploso mi tormentava il fatto di essere famosa senza sapere perché. Non ero la più brava, né la più bella: non mi sentivo speciale. Desideravo un mestiere, qualcosa che avesse a che fare con una scelta mia. Sembravo incazzata con tutti, ma lo ero con me stessa.” Proprio a questo proposito, la Angiolini ha, infatti, rivelato a Sette che nel periodo in cui si trovò senza lavoro per diversi anni non ne fece un dramma: “Quando la televisione mi ha voltato le spalle invece che disperarmi mi sono detta: “Ora posso cercarmi un lavoro”. La Angiolini ha poi spiegato di avere sempre avuto la sensazione di poter aggiustare le cose: “Sono rimasta senza lavoro per anni ma non ho mai perso il bisogno di darmi da fare. Anche se ciò che mi aveva resa famosa all’inizio poi si era spento. Ho una famiglia solida alle spalle, che è rimasta sempre lì, col suo lavoro, l’azienda alimentare di papà. Le persone che si fanno il culo mi affascinano. Essere famosi non è un mestiere, dev’essere il risultato del lavoro che fai”.
La separazione da Renga
Nel corso dell’intervista a Sette, la cantante di T’Appartengo ha raccontato anche il terribile momento della separazione dal cantante Francesco Renga, indubbiamente l’amore più importante di Ambra e coronato dalla nascita di due figli, Jolanda e Leonardo. L’attrice ha addirittura rivelato di averlo vissuto come un vero e proprio lutto: “Durante la separazione da Francesco, un lutto vero, fu soprattutto Michele Placido a offrirmi la chiave: nel suo film Sette minuti ho potuto far vivere la mia rabbia. Sono fiera di quel personaggio, che ha la faccia disperata che avevo in quel periodo: per il nervoso mi venivano continui sfoghi cutanei”.
La lotta contro la bulimia
Ambra Angiolini, inoltre, ha ripercorso anche uno dei momenti più bui della sua vita: la lotta contro la bulimia che ha definito "tumore dell’anima". Così ha raccontato a Sette: “La bulimia ha reso il mio corpo colpevole di essere diventato diverso rispetto a quello con cui ero diventata famosa”. Ambra ha poi spiegato che per questa malattia non esiste una cura immediata ed uguale per tutti, ma si tratta di un processo personale. Fondamentale, per lei, però, è stata la presenza e l’aiuto della madre: “Mi lasciava bigliettini ad altezza vomito. O delle canzoni. Lì per lì mi facevano sentire in colpa poi è stato importante sentire che non c’era giudizio, che per lei io non ero la mia malattia. Ho cominciato a pensare che la bulimia fosse qualcosa da cui potevo allontanarmi”. Infine, ha rivelato che nel suo percorso è stata importante la nascita della prima figlia Jolanda che le ha permesso di capire che l’amore che cercava negli altri, in realtà era dentro di lei: “Jolanda ha riempito un vuoto.
Quando me la sono trovata dentro la pancia ho sentito che quel pezzo d’amore che cercavo ovunque in realtà era dentro di me. Questa però è solo la mia storia: non è che fare figli salvi dai disturbi alimentari“.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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