Lorenzo Biagiarelli rompe il silenzio: "La morte della ristoratrice di Lodi? Non mi scuso"

A un mese di distanza dalla morte della ristoratrice di Lodi, Lorenzo Biagiarelli è tornato su Instagram, ma invece di scusarsi per i fatti legati alla morte di Giovanna Pedretti ha difeso il suo operato e quello della compagna Selvaggia Lucarelli

Lorenzo Biagiarelli rompe il silenzio: "La morte della ristoratrice di Lodi? Non mi scuso"

Lorenzo Biagiarelli non tornerà in tv al fianco di Antonella Clerici a "E' sempre mezzogiorno" e non chiederà scusa per i fatti che hanno portato alla morte della ristoratrice Giovanna Pedretti. A dirlo è stato lui stesso in un video messaggio condiviso poche ore fa sulla sua pagina Instagram. "Ho lasciato che nelle ultime settimane venisse detto e scritto di tutto. Che mi venisse rivolta qualsiasi accusa, anche la più infame senza rispondere. Ora che la tempesta si è un po' affievolita mi preme ristabilire un principio di verità", ha esordito Biagiarelli.

Il riferimento a Chiara Ferragni

Nel lungo filmato - undici minuti in tutto - il compagno di Selvaggia Lucarelli ha prima ironizzato, ricordando il video di scuse di Chiara Ferragni ("Dietro al mio video non c'è nessuna task force e non indosso gli abiti da penitente") poi ha ripercorso passo per passo la vicenda cominciata con la recensione omofoba e abilista alla pizzeria di Sant'Angelo Lodigiano e conclusasi con il suicidio della ristoratrice. "Sto bene e non sono qui per piangermi addosso ma ho bisogno di raccontare per la prima e ultima volta quello che mi è successo nell’ultimo mese, per chiudere questa storia che è triste da qualunque lato la si guardi", ha premesso lo chef, entrando poi nel merito del suo video.

Perché Biagiarelli ha parlato della recensione

Nel suo video messaggio Biagiarelli ha parlato del clamore suscitato dalla notizia della recensione omofoba a metà gennaio. "Una notizia dal traballante profilo di verità", ha detto il foodblogger che lo ha spinto a muoversi: "Visto il clamore, apprendo la notizia, leggo la recensione, mi sembra falsa e lo scrivo, avendo però cura di censurare il nome della pizzeria, quello della titolare e l'ubicazione". Biagiarelli spiega di avere fatto debunking senza fornire dettagli identificativi, ma per quelli ci avevano già pensato milioni di utenti, che sui social avevano reso la notizia di dominio pubblico. Omettere nomi e indirizzi non era più rilevante ma lui si è difeso: "Per me il senso di fare debunking non è quello di mettere alla berlina una persona comune, ma è smontare una notizia, specie se di diffusione nazionale e di criticare l'operato della stampa, che alimenta notizie non verificate monetizzando su articoli dal facile click".

I fatti che hanno portato alla morte di Giovanna Pedretti

Nel suo post Instagram Lorenzo Biagiarelli ha ripercorso i fatti secondo una linea cronologica. I carabinieri convocano la titolare della pizzeria per risalire all'autore della recensione; un telegiornale torna da lei per chiederle lumi sul suo post ("Ma non con un'imboscata come falsamente scritto, ma un appuntamento concordato", spiega il foodblogger); infine un'altra giornalista ("Il cui nome al contrario del mio non è mai stato fatto", si lamenta Biagiarelli) contatta telefonicamente Giovanna Pedretti, la quale risponde che la recensione è vera e, riferendosi ai post di Biagiarelli e Lucarelli, non si sarebbe mai aspettata tanta cattiveria. A quel punto lo chef ha preso l'iniziativa: "Visto che mi viene dato del cattivo e del bugiardo, ho telefonato alla titolare della pizzeria per ascoltare la sua versione, concederle diritto di replica o addirittura ritrattare se il mio lavoro fosse stato smentito. Ma così non è stato e vorrei chiarire che la telefonata ha avuto dei toni cordiali e che la signora ha ribadito più volte che il pomeriggio era andata a parlare in questura di questi fatti".

Le minacce di morte a Biagiarelli e Lucarelli

Dopo la telefonata alla signora Giovanna, Lorenzo Biagiarelli ha rivelato di essere stato travolto da un'ondata di odio: "Sono stato aspramente criticato ma l'articolo 21 della Costituzione tutela il diritto di ciascuno alla libertà di parola. Vorrei ricordare che, il debunking nel caso della bidella pendolare era stato fatto da un privato cittadino, che aveva telefonato alla scuola scoperchiando la fake news". Alla notizia del suicidio di Giovanna Pedretti, però, la vicenda si complica e ha preso una piega differente anche per Lorenzo Biagiarelli e Selvaggia Lucarelli. "Sia io che la mia compagna (Selvaggia Lucarelli) veniamo sommersi da messaggi di odio, minacce di morte scatenati dalla stampa, dalla tv e dalle radio che da subito e per due settimane hanno sostenuto, in modo implicito ed esplicito, che il nostro operato fosse il diretto responsabile della morte di Giovanna Pedretti. Questo perché i miei due post di debunking, solo condivisi da Selvaggia, avrebbero creato una gogna social. Questa è una delle tante falsità dette perché un’agenzia di comunicazione non ha trovato tracce della gogna social nei confronti della signora Giovanna, per la quale invece è stato riscontrato un sentiment positivo del 90%". Poi Biagiarelli si è lamentato dei numerosi articoli e servizi televisivi, che hanno criticato il loro operato e il loro atteggiamento nel caso Pedretti, e ha farneticato addirittura di mandanti: "Perché la giornalista che ha chiamato prima di me e il giornalista del tg non vengono mai più citati? Lo stigma infame di istigazione al suicidio viene riservato solo a me e alla mia compagna nonostante l'assenza di una gogna social sia stata appurata. Ma la gogna mediatica c'è stata, ci sono ragioni e mandanti, ma il punto è altro".

"Non torno in tv, non mi scuso"

Solo negli ultimi due minuti di video, Lorenzo Biagiarelli ha detto la sua sulla vicenda: "In molti mi hanno rimproverato scarsa umanità ma io non posso né voglio chiedere scusa, come molti mi hanno pur caldamente suggerito di fare, per la morte di Giovanna Pedretti, il cui suicidio ovviamente mi addolora come essere umano. Perché se lo facessi sarei l'ennesimo che utilizza la sua morte per il proprio vantaggio. Nel mio caso per riabilitarmi, cospargendomi il capo di cenere e implorando la clemenza della pubblica piazza. Io piuttosto preferisco tenermi lo stigma, il dubbio, il sospetto, piuttosto che tentare la via della pietà, affermando qualcosa che non penso. E accetterò con tranquillità tutte le conseguenze di questa scelta".

Poi ha fatto sapere che non tornerà su RaiUno nel programma dell'ora di pranzo al fianco di Antonella Clerici: "Ne approfitto per comunicarvi che purtroppo non ci sono più le condizioni perché io riprenda il mio ruolo in "È sempre mezzogiorno!", quindi non mi vedrete più o in onda".

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