“Ora una class action”. Codacons all’assalto di Ferragni e Balocco dopo l’indagine

L'associazione dei consumatori ha deciso di lanciare un'azione collettiva per far ottenere il rimborso della parte eccedente il costo dei pandori marchiati Ferragni

“Ora una class action”. Codacons all’assalto di Ferragni e Balocco dopo l’indagine
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L'indagine aperta dalla procura di Milano sul "caso Balocco" che coinvolge Chiara Ferragni ha avuto una svolta con l'iscrizione nel registro degli indagati dell'influencer e dell'amministratore delegato della società dolciaria. Ferragni e Alessandra Balocco risultano ora indagate per truffa aggravata da minorata difesa. L'accusa ha preso forma a seguito del rapporto fornito dalla Guardia di finanza dopo lo studio dei contratti e dei carteggi intercorsi tra le parti, dopo una prima ipotesi di reato che sembrava configurarsi nella frode.

Sia Balocco che Ferragni si appellano alla "buona fede" nella loro azione per l'azione commerciale, nonostante i carteggi raccolti dall'Antitrust e pubblicati sul sito dell'Agcom abbiano restituito una certa sfrontatezza comunicativa da parte delle società riconducibili all'influencer, soprattutto alla luce dell'alert che nell'azienda dolciaria aleggiava sulle modalità di comunicazione all'esterno dell'operazione. Mentre si delinea la linea della procura, il Codacons lancia la class action per chiunque abbia acquistato il pandoro nel Natale 2022 e desideri ora ottenere il rimborso.

Il ramo siciliano dell'associazione dei consumatori è pronta a lanciare un'azione collettiva volta a far ottenere ai consumatori che hanno acquistato il pandoro Balocco "Pink Christmas" il rimborso delle maggiori somme pagate. "Con la nostra azione miriamo a far ottenere rimborsi agli acquirenti del pandoro griffato Ferragni, pari alla differenza tra il prezzo del pandoro normale Balocco (3,68 euro) e quello griffato Ferragni (9,37 euro), incremento di valore che, complici i post dell'influencer, avrebbe fatto ritenere che la maggiorazione di prezzo di 5,69 euro fosse il valore della donazione in solidarietà dei singoli acquirenti", spiega il Codacons. La valutazione della class action è di circa 1.65 milioni di euro.

L'impegno dell'associazione si esprime nel porsi come rappresentante per la parte offesa nell'inchiesta della Procura di Milano. Può chiedere il rimborso anche chi non è più in possesso dello scontrino ma, comunque, più dimostrarne in qualche modo l'acquisto. Nel frattempo Ferragni ha versato il milione promesso all'ospedale Regina Margherita, donazione che da molti viene vista come un goffo tentativo tardivo di recupero. Nel palazzo di giustizia di Milano, intanto, il pm Fusco lavora alle carte acquisite dalla Guardia di finanza sul caso Balocco. Prima di andare oltre su altri casi la procura vuole capire bene i meccanismi di questa manovra per accertare quali possano essere stati eventuali passaggi poco chiari.

Anche per questa ragione non c'è stata ancora la convocazione delle due indagate, che dovrebbe comunque avvenire entro poche settimane. Ferragni è comunque tornata sui social, dove cerca di ricostruire la propria bolla senza considerare il mondo attorno. Se non c'è sui social, non esiste: d'altronde è sempre stato questo il suo mantra.

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