È come re Mida: cosa rivela la grafia di Silvio Berlusconi

Le iniziali ben evidenziate sintomo di un conflitto tra sentimento e determinazione, contrapposte alle lettere con allunghi inferiori pronunciati che indicano un bisogno di affetto. Ecco l'analisi grafologica di Berlusconi

È come re Mida: cosa rivela la grafia di Silvio Berlusconi
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Politici si nasce o si diventa? Occorre a tal proposito riportare la frase di un noto politico "Il potere logora chi non ce l’ha!"; ciò può anche essere vero, ma potrebbe anche indurre qualcuno a calpestare certi valori.

Sicuramente il Presidente Silvio Berlusconi, nel suo modo di fare e di dire, senza dubbio esprimeva un narcisismo, cioè, aveva piacere nell’influenzare la gente col suo fascino. Ma la grafia del Presidente era sostenuta da una buona volontà e da una ricca vitalità (vedi linearità del rigo di base che tende a salire un po’ verso la destra del foglio), oltre ad un’aggressività “ingoiata” che ha senza dubbio influenzato la sua naturale sensibilità. La sua vita è sempre stata difficile a causa dell’invidia suscitata, tanto più che egli s’intestardiva in una lotta che finiva per sollecitarlo, diventando quasi un motivo d’incontro più che di scontro.

Persino il sorriso era infatti una sorta di sfida: da un lato voleva esprimere confidenza e benignità, e dall’altro lasciava trasparire un’aggressività verbale priva di rancore (vedi tagli della lettera “T” che svettano verso l’alto e la grande lettera iniziale del cognome).

Silvio Berlusconi scrittura

Berlusconi era uno stratega, ma soprattutto un grande organizzatore e coordinatore di risorse. Potrebbe essere paragonato a re Mida, in quanto tutto ciò che toccava diventava produttivo; per questo poteva suscitare invidie negli avversari o in chi, in fondo, avrebbe voluto emularlo senza peraltro possedere le sue doti creative.

Anche la firma, nella sua essenzialità, ma con le iniziali così ben evidenziate sia nel nome sia nel cognome, indica che non sempre egli riusciva ad accordare il sentimento con la determinazione e quindi poteva lasciarsi coinvolgere emotivamente, specie nella scelta delle persone.

Silvio Berlusconi, a volte bonariamente preso in giro per la difficoltà nella parlata, è però stato sempre lucido e presente.

La pulsionalità,

sempre presente (vedi lettere con allunghi inferiori pronunciati) indica un forte bisogno di corresponsione affettiva che ha sempre caratterizzato il suo comportamento e gli atteggiamenti volutamente generosi.

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