Totti e Ilary, anche il New York Times dedica una pagina al loro addio

Il celebre quotidiano statunitense ha ripercorso le tappe della crisi coniugale tra il Pupone e la conduttrice offrendo agli americani uno spaccato del gossip italiano del momento

Totti e Ilary, anche il New York Times dedica una pagina al loro addio

Da leggenda del calcio a re del gossip. Anche oltreoceano si sono accorti che l'addio tra il Pupone e la conduttrice "tira" e hanno deciso di cavalcare l'onda mediatica. Del resto quando si parla di tradimenti e corna in America ci vanno a nozze. Così, il New York Times ha dedicato a Francesco Totti (ed ex consorte) un lungo articolo per raccontare la favola romantica del "principe incoronato del calcio italiano" infrantasi a causa dell'infedeltà.

"Una disordinata separazione coniugale appanna una leggenda del calcio romano", titola il quotidiano più autorevole degli Stati Uniti, ripercorrendo le tappe principali della crisi e dell'addio più chiacchierato dell'anno, che con il clamore mediatico scatenato è riuscito a varcare i confini italiani. "La rottura si è rivelata un trauma pubblico e una manna da tabloid", ha commentato il New York Times, parlando della guerra dei Rolex, del furto delle borse firmate e snocciolando altri dettagli (quelli più trash) legati all'addio tra Totti e Ilary (gli investigatori, la foto allo stadio con Noemi, i messaggini, le ripicche).

Il quotidiano si è concentrato soprattutto sull'ex capitano della Roma, sull'addio al calcio - che è coinciso con la sua personale crisi e poi con quella di coppia - e sulle mancanze dall'una e dall'altra parte. "Ma la gente ha iniziato a cercare segni di discordia", precisa il New York Times che cita addirittura i tabloid britannici che, per primi (in barba a noi italiani), hanno fatto notare che le avvisaglie di una crisi c'erano state nel 2017, quando Ilary portò in casa Donna Paola, la gatta senza pelo che a Francesco non è mai piaciuta: "Lo giuro, stavo per separarmi da mia moglie per aver preso questo gatto. Non ci siamo parlati per giorni, poi mi sono innamorato anche del gatto".

E così dalla scritta sulla maglietta "Sei unica" (sfoggiata dallo sportivo nel marzo 2002) si è passati - vent'anni dopo - a "Ma non l'ultima" e quel "c'era una volta", con cui il quotidiano americano ha aperto il suo articolo, non ha avuto il classico lieto fine.

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