Tradizione e modernità: tutto quello che sappiamo sull'incoronazione di Carlo III

La cerimonia d’incoronazione di Carlo III si preannuncia sobria, solenne, ma nient’affatto “low cost”

Tradizione e modernità: tutto quello che sappiamo sull'incoronazione di Carlo III

“La cerimonia rifletterà il ruolo del monarca oggi e guarderà al futuro, pur rimanendo radicata nelle antiche tradizioni e nello sfarzo" ha precisato Buckingham Palace a proposito dell’incoronazione di re Carlo III, il 6 maggio 2023. La volontà del re è quella di riuscire a fondere l’eredità morale lasciata dalla regina Elisabetta con l’avvenire tutto da scrivere, nel segno della concretezza, dell’inclusione e del rafforzamento dell’identità britannica. L’operazione “Golden Orb”, ovvero l’organizzazione della cerimonia d’incoronazione di Carlo III, ha proprio questa missione: creare la perfetta sintesi fra tradizione e modernità, tra sfarzo e sobrietà.

Antiche tradizioni

Il nucleo centrale e tradizionale su cui da secoli si fonda l’incoronazione è intatto: la funzione religiosa si svolgerà a Westminster Abbey, sarà officiata dall’Arcivescovo di Canterbury e Carlo, assumendo ufficialmente il ruolo di re e difensore della religione verrà unto con l’olio sacro. Si tratta di una miscela la cui formula è segreta fin dall’epoca degli Stuart, ma alcuni degli ingredienti dovrebbero essere acqua di rosa, gelsomino, muschio, arancio e ambra grigia.

Per l’unzione l’Arcivescovo utilizzerà l’ampolla a forma di aquila reale, che fa parte del Tesoro della Corona e venne realizzata per l’incoronazione di Carlo II, nel 1661. Questo oggetto sacro deve la sua forma a una leggenda del XIV secolo, secondo la quale la Vergine Maria sarebbe apparsa a San Tommaso recando un’aquila d’oro e una fiala contenente l’olio che avrebbe dovuto benedire tutti i re d’Inghilterra.

Durante la cerimonia Carlo III toglierà la veste cremisi e, nel momento principale dell’evento si siederà sulla sedia commissionata da re Edoardo I nel 1296 e utilizzata per tutte le incoronazioni dal 1626 (Carlo sarà il 27esimo monarca a sedere su questa antichissima sedia). Lo vedremo indossare la “Corona di Sant’Edoardo” al momento dell’incoronazione, tenendo nella mano destra lo “Scettro del Sovrano o Scettro di Sant'Edoardo”, simbolo del potere temporale e nella sinistra lo “Scettro con la Colomba”, emblema del potere spirituale.

Infine uscirà portando sul capo la “Imperial State Crown”, lo “Scettro del Sovrano” con la mano destra e “Sovereign’s Orb”, il globo che rappresenta il suo ruolo di difensore della fede, con la mano sinistra. Assisteremo alla “Processione del Re”, che porterà Carlo e Camilla a Westminster e alla “Processione dell’Incoronazione”, a cui si unirà il resto della royal family e che tornerà a Buckingham Palace, in attesa di vedere i nuovi sovrani affacciarsi dal balcone. Non mancherà la Gold State Coach, la carrozza reale realizzata nel 1762, trainata da 8 cavalli.

Elementi di modernità

Alla consuetudine secolare Carlo, il re più anziano a essere incoronato ufficialmente, ha voluto aggiungere degli elementi di novità: la cerimonia durerà circa un’ora contro le tre di quella che affrontò la regina Elisabetta il 2 giugno 1953 (e le cinque della cerimonia d’incoronazione della regina Vittoria, nel 1838). Duemila invitati contro gli ottomila della defunta sovrana, un dress code meno rigido che prevede abiti da sera, ma non ermellini e strascichi ormai desueti. Anche il sovrano indosserà l’uniforme di Comandante in Capo e non l’abito tradizionale da cerimonia, dallo stile un po’ troppo medievale.

A quanto sembra anche il registro linguistico della cerimonia verrà rinnovato, in modo da renderlo più snello e “più comprensibile” per il pubblico. Anche la “colonna sonora” dell’evento, chiamiamola così, dovrebbe subire delle variazioni: protagonista dovrebbe essere l’arpa (nel 2000, ricorda il Corriere.it, fu proprio Carlo a reintrodurre a corte la figura del Royal Arpist), ma rimarrà il brano tradizionale di Handel, “Zadok The Priest”.

Questi cambiamenti, insieme ai festeggiamenti che dureranno per un intero fine settimana, il concerto del 7 maggio 2023 dal Castello di Windsor con personaggi di fama planetaria come Paul McCartney le iniziative di volontariato coordinate nel progetto The Big Help Out (l’8 maggio 2023), il coro LGBTQ+, il Coronation Big Lunch, cioè il grande party per le strade di Londra, sono necessari per coinvolgere il popolo, per avvicinare la monarchia a tutte le classi sociali, alimentando lo spirito della comunità, la coesione dei britannici.

Nello stesso tempo l’incoronazione deve anche essere una dimostrazione di gloria e sfarzo, poiché sono questi due elementi a rendere la monarchia affascinante ancora oggi. Buckingham Palace ha fatto sapere che i costi saranno contenuti, ma ciò non significa affatto che si tratterà di un evento di basso profilo. Al contrario. Probabilmente non si raggiungerà la cifra di 1,57 milioni di sterline (46 milioni di sterline attuali) che venne spesa nel 1953 per la regina Elisabetta, ma non dobbiamo commettere l’errore di pensare che sobrietà sia sinonimo di “low cost”.

Due nuovi troni per Carlo e Camilla

Abbiamo visto che nel momento “clou” dell’incoronazione re Carlo III siederà sulla “Sedia di re Edoardo”, conosciuta anche come “Coronation Chair”. Tuttavia ogni sovrano ha diritto ad avere anche una propria “Throne Chair”, cioè un trono su cui sedersi per assistere alla funzione. “C’è sempre un nuovo trono per un nuovo monarca e questo non farà eccezione”, ha dichiarato una fonte al Daily Mail.

Carlo III avrà un trono per sé e uno per Camilla, che verrà incoronata Regina consorte durante la cerimonia del prossimo 6 maggio. La sedia del sovrano dovrebbe recare il simbolo della Corona dei Tudor.

Per Elisabetta II, invece, vennero realizzati due troni, “The Chair of Estate” e “The Throne Chair” con l’emblema della Corona di Sant’Edoardo. La prima venne usata all’inizio dell’incoronazione, la seconda dopo la consacrazione.

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