Petardi e gruppi incappucciati per far vincere i «democratici»

Petardi e gruppi incappucciati per far vincere i «democratici»

(...) È questa, almeno, la motivazione ufficiale resa nota dagli esponenti del Carroccio che, in previsione della visita del senatur, avevano organizzato per le 5 un gazebo in piazza Settembrini, a trecento metri in linea d’aria dal palcoscenico del Pd: «Visto che cominciavano a scendere le prime gocce, il medico personale ha chiesto di soprassedere alla visita di Bossi al gazebo, per non affaticarlo troppo. Quindi abbiamo deciso di annullare l’appuntamento e concentrarci su Sestri Ponente». In realtà, a Sampierdarena le prime avvisaglie della contestazione si erano già viste, nonostante una folta rappresentanza di uomini in divisa, carabinieri e poliziotti, a due passi dal banchetto leghista. Insulti pesanti erano volati dai marciapiedi al passaggio del camioncino propagandistico del Carroccio che riportava la scritta «Padroni a casa nostra». Un presidio di Rifondazione comunista distribuiva volantini sulla festa della donna, ma l’anticipo di quarantott’ore sulla data fatidica lasciava qualche sospetto sulla reale volontà degli attivisti.
La contestazione , invece, è esplosa in concreto e rumorosamente a Sestri, dove il presidio di protesta contro il leader della Lega Nord, prima concentrato in piazza Baracca, si è spostato in via Cavalli, a una cinquantina di metri dal Teatro Verdi. Circa 500 i partecipanti alla manifestazione, al grido di «Genova antifascista, respinge la Lega», «Via i razzisti da Sestri». Numerosi gli striscioni, mentre rullavano i tamburi e venivano sparati petardi e fumogeni. In prima fila sono spuntati alcuni individui incappucciati. Ma tra loro e il teatro si è frapposto un imponente schieramento di polizia contro la quale alcuni hanno lanciato oggetti, mentre altri hanno cercato di forzare il blocco. Pericolo scongiurato, anche se la protesta si è spostata in sala, dove a un certo punto una giovane ha interrotto il comizio di Bossi urlando: «Siete un governo di mafiosi», prima di essere allontanata dagli agenti.

È stato l’ultimo assalto dei contestatori, prima della chiusura della protesta che avrebbe voluto impedire l’«incursione» della Lega nel cuore del ponente rosso. Che poi è tutto da vedere se resterà dello stesso colore anche il 28 e 29 marzo.

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