da Mumbai
Vespa contro Nano. Due ruote contro quattro ruote. Made in Italy contro low-cost. In un giorno in cui la borsa di Dalal Street è in caduta libera, Roberto Colaninno sbarca a Mumbai per annunciare la sua campagna dOriente che ha lIndia come testa di ponte e la Vespa come ariete.
Il gruppo di Pontedera, forte dei risultati sul mercato Asia-Pacifico (290 milioni di fatturato nel 2007, più 18,4%), intende allargare la ragnatela di unità produttive e joint-venture tessuta negli ultimi anni allombra del Taj Mahal e della Muraglia Cinese. In questarea del pianeta vive un terzo dellumanità che non è ancora stata completamente motorizzata e che ha il sogno delle due ruote.
In India, il gruppo Piaggio intende spendere dai 60 ai 65 milioni per lo sviluppo di motori diesel per una nuova generazione di furgoni e per lespansione dello stabilimento di Baramati, vicino a Pune, da cui uscirà la Vespa indiana. «Per realizzare i nostri progetti abbiamo bisogno di due o tre anni e a quel tempo il ciclo economico sarà di nuovo positivo» ha detto Colaninno che, incurante dello spettro della recessione, ha aggiunto: «Preferisco investire quando il trend è negativo».
La nuova strategia di Piaggio per il continente asiatico è stata illustrata a Mumbai dal presidente del gruppo italiano e da Ravi Chopra, il responsabile della filiale indiana, creata nel 1999 dopo alcune disavventure con partner locali. Accanto al palco è stato presentato un prototipo di scooter con motore ibrido (elettrico e a benzina) sviluppato a Pontedera dove gli ingegneri sono riusciti a inscatolare batterie al litio e motore a scoppio in uno spazio ristrettissimo. A fare da «cavia» per la nuova tecnologia ibrida sarà lo scooter a tre ruote Mp3 a partire da fine anno. Poi il motore sarà sperimentato in India, che secondo Colaninno è il «Paese ideale per produrre questo tipo di motore per i risparmi, i fornitori e la tecnologia disponibile». La Vespa ibrida sarà quindi la risposta a Tata Nano, la people-car da 1.700 euro voluta dal lungimirante Ratan Tata e destinata a trasformare milioni di motociclisti in automobilisti.
Almeno allinizio, però, la Vespa indiana sarà a benzina «in attesa di adeguare i costi della nuova tecnologia al mercato locale». Quando la produzione sarà a regime dalle due fabbriche di Baramati usciranno 150mila scooter allanno.
Per la Piaggio si tratta, quindi, di un ritorno in grande stile sullappetitoso mercato delle due ruote indiano dove era presente prima della dolorosa rottura con il socio Lml di Kanpur. «In un Paese come lIndia, dove il 30% della popolazione è sotto i 20 anni, il marchio Vespa significa qualcosa in più che un mezzo di trasporto: è un oggetto di lusso o di moda», ha dichiarato Colaninno, che ha ipotizzato il lancio ufficiale degli scooter italiani allAutoexpo del 2010, a New Delhi. La mitica Vespa farà il suo ingresso anche in Vietnam dove vicino ad Hanoi sta sorgendo un impianto pronto per il 2009. Fanno parte della strategia dellespansione asiatica, anche laccordo con la giapponese Daihatsu per motori a benzina destinati alla gamma Porter e per motori diesel e turbodiesel da 1.000 e 1.
Unaltra intesa coinvolge lindiana Greaves Cotton Limited per la fornitura del motore monocilindrico dellApe che in India ha avuto un grande successo (le vendite sono infatti triplicate dal 2003).
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