In piazza 400 sindaci, la Moratti dice no: "Protesta sbagliata"

I Comuni lombardi protestano contro i vincoli al bilancio. Ma il primo cittadino di Milano non ci sarà: «Preferisco il confronto nelle istituzioni». Per l’Anci sfila Gallera: «Non è una manifestazione di parte»

In piazza 400 sindaci, la Moratti 
dice no: "Protesta sbagliata"

I Comuni lombardi alzano il loro grido di dolore contro i tagli dei fondi e i limiti imposti dal patto di stabilità. Domani mattina quattrocento sindaci si presenteranno davanti al prefetto per riconsegnare la fascia tricolore. Come a dire: così non è possibile amministrare. Alla provocatoria manifestazione indetta dall’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni italiani, non parteciperà però il sindaco Letizia Moratti: «Per quanto mi riguarda, privilegio le sedi istituzionali. Esistono dei tavoli per dialogare con il governo».
Alla vigilia del corteo (che partirà da piazza San Babila), il vicepresidente dell’associazione dei Comuni, Giulio Gallera, interviene per mettere i puntini sulle i. Giusto per sgomberare il terreno da possibili equivoci sulla natura della protesta. «Non vorrei mai si pensasse - precisa - che fosse una manifestazione di matrice leghista o contro il Pdl. Sembra quasi che la Lega e il Pd accusino il Pdl di essere romanicentrico e il governo di essere uno sprecone». Leghista è il presidente dell’Anci che ha proposto il corteo (Attilio Fontana), leghisti sono parecchi dei sindaci lombardi che aderiranno. «Ma la manifestazione è del tutto bipartisan e ci saranno anche i sindaci di centrosinistra» incalza Gallera. E bipartisan sono anche le critiche, indirizzate sia al governo sia ai ministri leghisti. «Il federalismo fiscale tanto voluto dal Carroccio - sostiene Gallera - è ancora una chimera. Pretendiamo di più da un governo di centrodestra che tra i suoi principi valorizza la meritocrazia. Chiediamo siano realmente premiati i comuni virtuosi».
«La nostra - replica il presidente Anci, Attilio Fontana, sindaco di Varese - non è una manifestazione targata né Lega né Pdl. Vogliamo evitare qualsiasi strumentalizzazione. Il nostro è il partito della serietà, di chi amministra con onestà e si trova con le ossa rotte, di chi non vuole che vengano premiati i sindaci cialtroni del sud». La battaglia dell’Anci sembra essere solo all’inizio: «Non ci fermeremo qui - annuncia Fontana -. Altrimenti prima o poi anche qualche sindaco del Nord chiederà soldi e comincerà a sperperare. Quando in una famiglia ci sono soldi per tutti, si tollera anche il figlio spendaccione. Ma non è il nostro caso. Noi dobbiamo far quadrare i conti e il governo ripiana i debiti di comuni come Catania e regioni come il Lazio che virtuosi non sono».
Al corteo parteciperanno tutti i sindaci dei capoluoghi (ad eccezione di Mantova, che si sta preparando al ballottaggio) e tanti dei comuni minori: «Mica quelli delle auto blu, che vengono usate solo in una quindicina di comuni - spiega Gallera -. In piazza scenderanno anche i sindaci dei piccoli comuni che, per far quadrare i bilanci, si mettono a guidare l’autobus o a tappare le buche nell’asfalto». «Se il sindaco di Milano ha iniziato a fare marcia indietro - dice Fontana - mi dispiace».


In attesa del federalismo fiscale, i Comuni chiederanno al governo di riconoscere per lo meno il 20 per cento dell’Irpef, giusto per poter contare su un po’ di liquidità. «Consegnando la fascia - aggiunge Fontana - vogliamo dimostrare al governo che non siamo più in grado di svolgere il nostro ruolo istituzionale».

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