Piloti part-time e aerei più moderni

Raggiunta solo nella notte l’intesa tra cordata, piloti e sindacati. Colaninno: «È un passaggio fondamentale»

da Roma

Quindici ore di trattativa e l’accordo arriva in piena notte; dopo lo strascico di una riunione ristretta (durata due ore) fra Gianni Letta e Roberto Colaninno. La nuova Alitalia nasce così: con un accordo che lascia musi lunghi fra i piloti e gli assistenti di volo; ma che consentirà alla compagnia di ripartire con nuove basi. Lo dice chiaramente il presidente della Cai. «Il passaggio dell’accordo con tutti coloro che lavorano in Alitalia - sottolinea Colaninno al Tg5 - è fondamentale. Significa dar vita ad un’opera di grande rilancio che potrà realizzarsi solo grazie al concorso di tutti».
La «svolta» è arrivata dopo che piloti e le sigle più rappresentative degli assistenti di volo hanno firmato l’accordo. Mancano ancora le sigle di Avia e Sdl: ma i sì all’accordo quadro supererebbero i no; la formalizzazione arriverà nella serata di oggi. Ed il negoziato con i piloti si è risolto con un’intesa che prevede la qualifica di dirigente ai comandanti della Nuova Alitalia (che avranno un contratto ad hoc) e maggiori garanzie sul numero degli esuberi. I piloti in servizio alla nuova compagnia (che raggrupperà anche Volare e Air One) saranno 1.550 a tempo pieno. A questi si aggiungerà un ulteriore 9% (139 piloti) che verrà considerato «part time». Con l’obbiettivo di fondo anche di recuperare i piloti di Alitalia-cargo: funzione che verrà esternalizzata dall’azienda.
Prende così corpo il «piano Fenice», messo a punto dalla cordata di imprenditori italiani, in collaborazione con il gruppo San Paolo-Intesa. Grazie all’accordo, la Nuova Alitalia dovrebbe essere in grado di volare nel giro di 20 giorni. Le rotte raggiunte dalla nuova compagnia saranno 137. Di queste 18 intercontinentali, cinque le nuove: Pechino, Rio, Shangai, Seoul, Dakar. A partire dal 2009 il numero di passeggeri dovrebbe aumentare di 2 milioni di unità e la flotta dovrebbe essere interamente rinnovata nel giro di 3-4 anni. L’azionariato della Cai verrà allargato ad un partner industriale internazionale, che entrerà nell’azionariato con quote di minoranza; e, comunque, non superiore a quella massima riservata agli attuali soci. Nel complesso alla cordata italiana partecipano 16 imprenditori, con un investimento di circa un miliardo di euro. Alla cordata partecipa direttamente anche Air One, che smentisce di aver avuto in passato problemi con i fornitori di carburante.
E l’accordo non poteva essere non commentato dalla politica. Piero Fassino ritiene che l’intesa è stata «raggiunta grazie al contributo di tutti, compreso il Pd e Veltroni». Gli risponde Mario Valducci, presidente della commissione Trasporti della Camera: «La sfida politica è stata vinta ed il premier ne porta il merito principale: se gli aerei Alitalia continuano a volare con il tricolore sulla coda è grazie all’impegno profuso da Silvio Berlusconi».
Guglielmo Epifani ritiene che con il negoziato Alitalia «hanno cercato di mettere la Cgil all’angolo, ma non ci sono riusciti». La firma della Cgil è arrivata dopo quella degli altri sindacati confederali. Poi se la prende con Gianni Alemanno: «Avrei voluto vedere un ruolo più deciso del sindaco di Roma: ma non l’ho visto».

Pronta la risposta del Campidoglio: «Non credo di poter prendere lezioni su una questione delicata come la trattativa Alitalia da un leader sindacale che si è, alla fine, ritrovato completamente isolato nel suo tentativo di interpretarla in maniera confusa e contraddittoria. Per pure logiche politiche». Con realismo sindacale, Luigi Angeletti si dice «soddisfatto perché è stato messo un altro mattone per costruire finalmente la Nuova Alitalia, ci sono però altri passi da fare».

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