Roma - Sono in corso trattative per arrivare alla
liberazione dell’equipaggio del rimorchiatore d’altura Buccaneer (16
persone tra cui 10 italiani): lo ha assicurato all’Ansa il primo
ministro del Governo somalo, Omar Abdirashid Ali Sharrmake, il
quale ha precisato che i negoziati sono condotti dalle autorità del
Puntland (regione semi-autonoma del nord-est della Somalia) in
stretto coordinamento con il Governo transitorio somalo.
Il premier: "Abbiamo bisogno di aiuti" Il
governo somalo ha bisogno di risorse e di aiuto da parte di altri
Paesi per fermare i pirati. Il premier somalo Omar Abdirashid Ali
Sharmarke, in un’intervista esclusiva all’Associated Press annuncia
che il suo governo ha identificato diversi leader dei pirati che
agiscono nel Golfo di Aden e nell’Oceano Indiano e si dice pronto a
condividere le informazioni con altri governi, incluso gli Stati Uniti.
Segnali positivi L’equipaggio della Buccaneer sta
bene.
L’armatore della nave italiana sequestrata dai pirati, Claudio
Bartolotti, ha sentito questa mattina il comandante del
rimorchiatore, Mario Iarlori. "Stiamo tutti bene", ha detto
quest’ultimo a Bartolotti. Intanto, proseguono le trattative per il
rilascio dell’equipaggio. Nei giorni scorsi la compagnia armatrice era
stata "inondata da mail di presunti mediator" ma ora sembra che il
canale giusto sia stato individuato.
Colloqui con i familiari Per i 10 marinai italiani sequestrati con il
rimorchiatore Buccaneer "qualche segnale positivo c’è e una
conferma è il loro colloquio con le famiglie". Lo ha detto il
sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica parlando a Lucca, a
margine dell’inaugurazione della prima sede regionale dell’Unicri,
l’Agenzia internazionale preposta alla formazione, cooperazione
tecnica e alla ricerca applicata per la prevenzione del crimine e la
promozione della giustizia penale.
Mantica, ribadendo che sono in corso trattative e escludendo
azioni di forza, ha sottolineato come il Governo italiano sia convinto
che i pirati "siano criminali e non ci sono, ad ora, segnali di legami
tra loro e il radicalismo islamico".
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