I punti chiave
La nuova normativa europea in ambito di criptovalute regola l’offerta al pubblico e l’ammissione alla negoziazione di cripto-attività. Il MiCAR, o Markets-in-Crypto-Assets Regulation, dà una vera e propria svolta alla regolamentazione degli asset virtuali. Il Regolamento 2023/1114 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 31 maggio 2023 modifica i regolamenti 1093/2010 e 1095/2010 e le direttive 2013/36/UE e 2019/1937. L’entrata in vigore è prevista dal 30 dicembre 2024, ma i titoli III, i token collegati ad attività, e IV, quindi i token di moneta elettronica, saranno validi dal 30 giugno 2024.
MiCAR, come funziona
Il regolamento è vincolante per i Paesi membri e riguarda diverse attività come i token collegati ad attività, quelli di moneta elettronica e i requisiti per chi fornisce servizi dedicati alle le cripto-attività. La normativa definisce gli obblighi di trasparenza e informativa per l’emissione, l’offerta al pubblico, la negoziazione e l’ammissione di criptovalute. Inoltre vengono specificate le modalità di vigilanza dell’emissione dei servizi legati alle attività in questione. È previsto uno spazio regolamentato in grado di evitare atti illeciti sui mercati delle cripto. Un esempio potrebbe essere la manipolazione del sistema economico inserendo i fornitori di servizi di cripto-asset all’interno delle norme antiriciclaggio.
Come funziona
I fornitori di servizi cripto, chiamati anche Casp, o Cripto Asset Service Provider, e i wallet provider, i rifornitori di portafogli, dovranno avere sede all’interno dell’Unione Europea con i rispettivi processi di vigilanza europea e nazionale. I Casp avranno l’obbligo di registrazione all’Esma, un registro centrale e dovranno richiedere l’autorizzazione per fornire i servizi a tutti gli Stati membri europei, rispettando sempre la normativa. I token potranno essere gestiti solo dalle banche oppure dagli istituti di moneta elettronica o Imel con autorizzazione e passaporto dell’Unione europea.
La prevenzione dagli abusi
Il MiCAR include anche delle regole dedicate alla prevenzione degli abusi sul mercato. L’obiettivo è quello di mettere sullo stesso livello i mercati delle criptovalute con quello degli strumenti finanziari quotati.
Le sanzioni per le persone fisiche ammontano fino a 700mila euro mentre per le persone giuridiche fino a cinque milioni e in casi particolari dal 3% al 12.5% del fatturato annuo determinato rispetto all’ultimo bilancio approvato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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