Jerome Powell non ha intenzione di lasciare la guida della Federal Reserve, nemmeno se Donald Trump dovesse chiederglielo. Lo ha ribadito con fermezza durante un'audizione alla Camera: «La mia posizione non è cambiata», ha risposto a chi gli domandava se confermasse il suo impegno a restare indipendentemente dalle pressioni politiche.
Nel corso della seconda giornata dell'audizione al Congresso, Powell ha anche chiarito che la Fed non ha avuto alcun contatto con il Doge, l'ente per il taglio degli sprechi nell'amministrazione federale che Trump ha affidato a Elon Musk. A sollevare la questione è stata una parlamentare democratica, ma il presidente della banca centrale ha assicurato che non vi sono state interazioni con questa nuova struttura.
Per quanto riguarda l'economia, Powell ha ribadito che, sebbene l'inflazione abbia compiuto progressi verso l'obiettivo del 2%, negli Stati Uniti resta ancora "in qualche misura elevata". Le sue dichiarazioni odierne alla Camera non si discostano da quelle rilasciate ieri al Senato, segno di una linea di politica monetaria ferma e prudente.
Trump, però, continua a fare pressione. Sul suo social network Truth, il presidente Usa ha scritto: «I tassi devono scendere, questo è qualcosa che deve andare di pari passo con i dazi in arrivo!». Un messaggio chiaro, arrivato il giorno dopo l'udienza con Powell al Senato, dove il numero uno della Fed ha ribadito di non vedere "urgenza" nell'abbassare i tassi di interesse.
Il confronto tra la Casa Bianca e la Federal Reserve si
preannuncia acceso nei prossimi mesi, con Powell deciso a mantenere l'indipendenza della banca centrale e Trump pronto a intensificare la sua pressione affinché la politica monetaria si allinei alle sue strategie economiche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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