Caso Khelif, Trump: "Proteggerò le donne". Kamala e Biden in silenzio

Lo scandalo alle Olimpiadi di Parigi ha avuto delle ripercussioni internazionali, ma i democratici a stelle e strisce fanno finta di niente

Caso Khelif, Trump: "Proteggerò le donne". Kamala e Biden in silenzio
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La sinistra americana non è tanto diversa da quella italiana: le donne vanno difese quando conviene. Per questo non sorprende il silenzio di Joe Biden e Kamala Harris di fronte al caso Imane Khelif, la pugile algerina intersex che ha superato l’italiana Angela Carini dopo pochi secondi di match a causa della notevole disparità di forze in campo. Il leader della Casa Bianca e la candidata dem alle presidenziali di novembre non hanno rilasciato dichiarazioni ai microfoni di Fox News. Discorso ovviamente diverso per Donald Trump, che non ha utilizzato troppi giri di parole: “Proteggerò donne e ragazze”.

La campagna del tycoon ha stroncato senza mezzi termini l’ipotesi di atleti biologicamente maschi, intersex o transgender contro donne biologiche alle Olimpiadi.“Il presidente Trump è stato inequivocabilmente chiaro nel dire che non tollererà che gli uomini gareggino negli sport femminili, una realtà folle e ingiusta che è stata lasciata emergere a causa di politici della sinistra radicale come Kamala Harris”, le parole di un portavoce a Fox News Digital: “Quando tornerà alla Casa Bianca, il presidente Trump adotterà misure immediate per proteggere donne e ragazze e annullare la radicale riscrittura del Titolo IX da parte dell'amministrazione Harris-Biden".

Una presa di posizione netta, tranchant, che non ammette deroghe woke. Il silenzio di Biden e soprattutto quello di Kamala Harris segnalano quantomeno un allarme. In caso di vittoria alle elezioni presidenziali, la Harris raccoglierà gli sforzi dell’amministrazione Biden per espandere il Titolo IX, la legge sui diritti civili che proibisce la discriminazione basata sul sesso nelle scuole e negli istituti finanziati a livello federale, includendo protezioni contro la discriminazione basata sull’identità di genere e l’orientamento sessuale. Il trionfo dell’agenda woke, in altre parole. Non sorprende la lettera di sostegno per la campagna firmata da oltre 1.

100 leader politici pro-Lgbt, celebrità di Hollywood e influencer , nella quale la vicepresidente viene celebrata come “una pioniera entusiasmante” nonché“paladina dell’uguaglianza Lgbt+ per decenni”.

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