"Ha rubato agli americani". Dem all'attacco: ecco come vogliono fermare Trump

Gli ordini esecutivi del presidente potrebbero congelare finanziamenti già approvati dal Congresso. E il partito democratico si mobilita

"Ha rubato agli americani". Dem all'attacco: ecco come vogliono fermare Trump
00:00 00:00

A meno di 48 ore dall’inizio del secondo mandato di Donald Trump e dall'avvio della campagna “shock and awe” caratterizzata dalla firma di decine di ordini esecutivi presidenziali, i democratici cercano di riprendere fiato e organizzare la lunga traversata nel deserto che li aspetta. Fuori gioco sono l’ex presidente Joe Biden che si gode le vacanze a Santa Ynez in California e l’ex candidata Kamala Harris ancora incerta sul suo futuro politico. Ricade dunque sui loro compagni di partito la responsabilità di guidare l'opposizione alla Casa Bianca a guida repubblicana.

Tra le prime iniziative intraprese dai democratici al Congresso c’è la mobilitazione contro il congelamento di fondi federali stabilito dal 47esimo presidente. Per contrastare tale decisione, stando a quanto riportato da Politico, il leader della minoranza alla Camera Hakeem Jeffries ha tenuto martedì una chiamata privata con oltre 100 persone, inclusi gruppi esterni, per discutere come impedire a Trump di strappare a Capitol Hill il “potere della borsa”. Tra i partecipanti alla telefonata ci sarebbero stati anche sostenitori di un programma governativo che si occupa di garantire assistenza alimentare alle donne incinte e ai neonati.

Gli ordini esecutivi firmati da The Donald impongono alle agenzie federali di sospendere in generale l’assistenza a Paesi esteri e di bloccare gli stanziamenti inquadrati in una serie di provvedimenti legislativi già approvati come l’Inflation Reduction Act. I membri del partito dell’asinello starebbero cercando in questa fase di comprendere quali finanziamenti nello specifico sarebbero a rischio di congelamento. “Il presidente ha passato il suo primo giorno in carica rubando ai contribuenti americani”, ha detto la deputata della Camera Rosa DeLauro aggiungendo che informerà nelle prossime settimane i suoi concittadini sulle conseguenze dei tagli agli investimenti.

Dopo aver individuato i fondi finiti nel mirino degli ordini presidenziali, i democratici intenderebbero contestarli in tribunale. Secondo il senatore Sheldon Whitehouse, ex capo della commissione Bilancio del Senato, oltre ad uno Stato o a un’organizzazione che rappresenta i diretti interessati, anche un leader di partito può sfidare nelle aule giudiziarie la legittimità di quanto deciso da Trump. I dem potrebbero inoltre promuovere un’indagine federale sulla legalità delle iniziative del tycoon puntando su un precedente. Nel 2020, durante il primo mandato del repubblicano, il Government Accountability Office (Gao), l'organo del Congresso preposto al controllo delle spese del governo, stabilì infatti che il congelamento degli aiuti militari per l’Ucraina da parte della Casa Bianca corrispondeva ad una violazione delle leggi.

Intanto, oltre agli esponenti democratici a Capitol Hill, scendono in campo anche diciotto procuratori generali statali del partito dell’asinello, i quali hanno fatto ricorso contro lo stop allo ius soli incluso in uno degli ordini esecutivi firmati da Trump. Un provvedimento che nei piani di The Donald intende porre fine al riconoscimento della cittadinanza americana ai figli nati negli Stati Uniti da immigrati clandestini.

Nel ricorso si legge che, nonostante gli ampi poteri presidenziali in materia di immigrazione, "l'ordine di revoca della cittadinanza esula ampiamente dai limiti legali dell'autorità del Presidente". L'amministrazione repubblicana però non intende fare marcia indietro.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica