Al Putin «quinquies» manca solo l`ufficialità prima ancora del voto. Lo zar di Mosca, che negli anni ha messo mano alla costituzione a proprio piacimento, si è rivolto ieri ai concittadini russi, invitandoli alle urne che rimarranno aperte fino a domenica sera. Il clima è surreale, soprattutto dopo l`omicidio di Navalny, le minacce atomiche, e i pestaggi (persino in Lituania) degli oppositori. Intervenuto in tarda serata alla tv Russia 1, Putin ha invitato i connazionali a «esprimere la propria posizione civica e patriottica, votare per il candidato prescelto, per il futuro di successo della nostra amata Russia». Il presidente gioca la carta del patriottismo, per allontanare i fantasmi della scarsa partecipazione, che per il leader russo è il peggiore degli scenari possibili. Il suo messaggio alla nazione è impregnato di narrazione e di retorica: ha citato come esempio gli abitanti dei territori ucraini occupati di Donbass e della Novorossiya (oggi il suffragio coinvolgerà Luhansk, Donetsk, Zaporizhzhia, Crimea e Kherson), «che nelle condizioni più difficili hanno votato i referendum per l`unità con la Russia e faranno anche la loro scelta in questi giorni», e i soldati al fronte «che si presenteranno alle urne mostrando coraggio ed eroismo».
Sotto il tappeto dell`ipocrisia Putin cerca di nascondere la polvere dell`intimidazione che continua a perpetrare nei confronti di chi vorrebbe dissociarsi dal pensiero unico, così come verso gli alleati dell`Ucraina. Un attacco cyber ha messo fuori uso ieri i sistemi di comunicazione dell`aereo sul quale viaggiava il ministro della Difesa britannico Grant Shapps, con un`azione, testimoniata da un giornalista del Times che era a bordo, definita da Londra «follemente irresponsabile». Lo zar balena la minaccia nucleare, poi però ricorre al fidato Peskov per smorzare i toni sostenendo che «non esistono intimidazioni, semmai una deliberata distorsione delle sue parole». Parla di scelte libere, ma poi fa pestare a sangue il braccio destro di Navalny, Leonid Volkov, fa scattare le manette ai polsi di Laura Olekhnovitch e Ivan Trofimov (collaboratori del dissidente) e manda l`esercito ai seggi per fermare il «Mezzogiorno contro Putin», iniziativa dell'opposizione che invita gli elettori a recarsi alle urne alle 12 di domenica per mandare in tilt la macchina elettorale.
Tutto questo mentre la guerra procede, e Macron pensa addirittura di mandare truppe transalpine in estate a Odessa. Nel 750esimo giorno di conflitto i combattenti delle milizie filo-ucraine «Libertà di Russia» hanno distrutto due depositi di munizioni a Tetkino, nella russa Kursk, vicino al confine ucraino. Sempre su territori della Federazione, a Belgorod, un raid di droni ha colpito un hub per la riparazioni di carri armati. «Per noi Belgorod e Kursk sono campi di battaglia», spiega il comandante Syrsky. Le unità di Mosca, che tentavano di attraversare il fiume Dnipro a Kherson, hanno subìto pesanti perdite. Il focus delle operazioni russe è in questi giorni a ovest di Avdiivka e Marinka, nel Donetsk. Gli invasori sono pronti a sfondare, e Stoltenberg, che rivela che i russi hanno perso 350mila uomini in battaglia, spiega che «all`Ucraina non manca il coraggio ma le munizioni», incalzando la Germania che si è tirata indietro sulla consegna dei missili a lunga gittata Taurus.
Secondo il dipartimento militare russo, dall`inizio del conflitto sono stati eliminati quasi 6mila mercenari pro-Kiev. La missione russa presso l`Onu ha chiesto che vengano individuati i responsabili dell`esplosione del Nord Stream.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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