Nuovo attacco di Trump alla Cina di Xi Jinping: "Aiuta gli Houthi ed è responsabile per il Covid"

Prosegue la campagna dell'amministrazione Usa contro Pechino che ormai non è incentrata più solo sulle misure commerciali punitive

Nuovo attacco di Trump alla Cina di Xi Jinping: "Aiuta gli Houthi ed è responsabile per il Covid"
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La sfida lanciata da Donald Trump alla Cina non passa solo dall’applicazione di dazi durissimi contro le merci provenienti dal Paese del dragone. Infatti, dopo aver deciso di imporre a partire da ottobre tasse sulle navi costruite o possedute da Pechino che attraccheranno nei porti Usa, l’amministrazione repubblicana ha avanzato pesanti accuse che puntano a minare la credibilità internazionale delle autorità cinesi. Il tutto mentre il presidente cinese Xi Jinping cerca di proporsi come interlocutore affidabile sul palcoscenico mondiale in contrapposizione al suo omologo americano, considerato imprevedibile ed instabile.

La prima bordata contro Pechino è stata assestata da un alto funzionario del dipartimento di Stato statunitense che questa settimana ha dichiarato al Financial Times che la società satellitare cinese, Chang Guang Satellite Technology Co Ltd (CGSTL), con legami con l’Esercito Popolare di Liberazione, sta fornendo immagini per colpire le navi da guerra Usa e di altre nazionalità nel Mar Rosso. La fonte del quotidiano britannico ha precisato che Washington “ha più volte espresso privatamente al governo cinese le sue preoccupazioni in merito al ruolo della CGSTL nel sostenere gli Houthi” con la finalità di indurre la Cina ad intervenire.

L’alto funzionario ha affermato che i solleciti sarebbero stati ignorati dai cinesi e ha aggiunto che le azioni della società satellitare e il "tacito sostegno di Pechino" sono "l'ennesimo esempio delle vuote pretese della Cina di sostenere la pace". La fonte ha inoltre esortato “i nostri partner a giudicare il Partito Comunista Cinese e le aziende cinesi in base alle loro azioni, non alle loro vuote parole”. Nel 2023 gli Stati Uniti hanno approvato sanzioni contro CGSTL per aver fornito immagini ad alta risoluzione al gruppo mercenario russo Wagner.

Le accuse di Washington sono state confermate ufficialmente giovedì scorso dalla portavoce del dipartimento di Stato Tammy Bruce. "È chiaro”, ha detto Bruce, “che Pechino e le aziende con sede in Cina forniscono supporto a regimi come la Russia, la Corea del Nord, l’Iran e i suoi alleati”. Per la portavoce di Foggy Bottom il Paese del dragone continua a supportare questi regimi sia fornendo beni a duplice uso di cui Mosca necessita per la guerra in Ucraina, sia attraverso lo sviluppo di missili balistici da parte di Pyongyang sia attraverso il sostegno di Teheran “al terrorismo in tutto il Medio Oriente”.

Nello specifico, per quanto riguarda la collaborazione, che non sarebbe comunque diretta, tra la Cina e gli Houthi, il Wall Street Journal ha riportato che l’aiuto fornito da Pechino non si limita solo all’invio di immagini satellitari ma anche, come registrato lo scorso agosto, alla fornitura di componenti necessari per estendere il raggio di azione dei droni lanciati dagli islamisti yemeniti e rendere più difficile la loro individuazione.

Nelle ultime ore l’amministrazione Trump ha aperto un secondo fronte contro il gigante asiatico tornando a rilanciare la teoria della fuga del Covid-19 dal laboratorio cinese di Wuhan - una posizione espressa più volte dal presidente Usa già ai tempi del suo primo mandato e sulla quale sino ad oggi non è stato raggiunto un consenso unanime tra gli esperti - pubblicando una nuova versione del sito web Covid.gov. Il portale in precedenza era incentrato sulla promozione di informazioni su vaccini e test, e adesso presenta la fuoriuscita del virus come la reale origine della pandemia.

Il sito critica le iniziative adottate dall’ex presidente Biden e le posizioni espresse dall’esperto Anthony Fauci, scettico sulla teoria della fuga dal laboratorio, e presenta in cinque punti gli aspetti che renderebbero più probabile l’originale non naturale del virus. Le affermazioni contenute nella pagina internet sembrerebbero riprese dal rapporto finale pubblicato a dicembre dalla sottocommissione Usa a guida repubblicana sulla pandemia.

Il dossier sul Covid-19 è un tasto dolente per Trump che in passato ha attribuito all'insorgere della pandemia la causa della sua sconfitta elettorale nel 2020. Anche i suoi rapporti con il leader cinese ne avrebbero risentito di conseguenza.

Come sottolinea Abc News, a gennaio il tycoon ha affermato che apprezza "molto" e "da sempre" Xi Jinping con il quale avrebbe avuto un "ottimo rapporto" ma ha ammesso che il virus letale lo ha "messo a dura prova". C'è da giurare che la guerra a suon di parole e di misure commerciali punitive lanciata dal commander in chief non contribuirà a far tornare il sereno nelle relazioni tra i due capi di Stato.

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