
Nuova bordata di Trump contro i Paesi membri della Nato che non spendono abbastanza nel settore della difesa. “È il buon senso. Se non pagano, non li difenderò”, ha detto ieri il 47esimo presidente americano rispondendo ai giornalisti nello Studio Ovale, lo stesso prestigioso ufficio presidenziale nel quale una settimana fa si è consumato lo scontro senza precedenti tra The Donald e il leader ucraino Zelensky che ha sollevato pesanti dubbi tra i partner dell’Allenza Atlantica sull’impegno dell’amministrazione repubblicana nei confronti dei suoi alleati storici.
L’ultima sortita del presidente Usa non è del tutto inedita. Il tycoon ha infatti ricordato ai reporter che il suo pensiero sui Paesi che non investono almeno il due per cento del Pil per la difesa è stato da lui condiviso con gli alleati in varie occasioni durante il suo primo mandato, tra il 2017 e il 2021. Sebbene le pressioni esercitate da Washington abbiano spinto diverse nazioni ad aumentare le spese, Trump ha precisato che “non è abbastanza” aggiungendo che “dovrebbero pagare di più”. ll miliardario ha anche affermato che il suo più grande problema con l'Alleanza Atlantica è che “se gli se Stati Uniti avessero un problema e si rivolgessero alla Francia o a qualche altro Paese che non nominerò e dicessero, 'abbiamo un problema’, voi pensate che verrebbero ad aiutarci come dovrebbero? Non ne sono sicuro".
In risposta alle preoccupazioni generate dalle ultime prese di posizione americane, il segretario generale della Nato Mark Rutte ha dichiarato giovedì che “la relazione transatlantica e la partnership transatlantica rimangono il fondamentò della nostra Alleanza”. “Il presidente Trump”, ha aggiunto Rutte, “ha chiarito l’impegno degli Stati Uniti e il suo impegno personale nei confronti della Nato e ha anche chiarito l’aspettativa che noi in Europa dobbiamo fare di più in termini di spesa per la difesa”.
Intanto, diverse fonti, tra le quali tre alti funzionari dell’attuale e della passata amministrazione Usa, hanno riferito a Nbc News che il capo della Casa Bianca ha discusso con i suoi consiglieri la possibilità di "calibrare le regole di ingaggio dell'America in un modo che favorisca i membri della Nato che spendono una determinata percentuale del loro Pil per la difesa". Come parte del cambio di politica allo studio, riporta l’emittente americana, gli Stati Uniti potrebbero non difendere un membro della Nato che viene attaccato se il Paese in questione non ha centrato gli obbiettivi di spesa. Una proposta che, in caso di approvazione, segnerebbe di fatto l'abbandono del principio della mutua difesa sancito dall'articolo V dell’Alleanza.
Allo stesso tempo, il leader Usa sta valutando anche di dare priorità alle esercitazioni militari con i membri “virtuosi” dell’Alleanza che hanno raggiunto un certo livello di spesa militare e, inoltre, potrebbe riposizionare le truppe americane "all'interno o nei dintorni" dei Paesi della Nato che hanno aumentato gli stanziamenti per la difesa". "Il presidente Trump è impegnato nei confronti della Nato e dell'articolo V", ha fatto sapere un portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale in un comunicato scritto emesso dopo la pubblicazione delle indiscrezioni di Nbc News.
In un resoconto separato, la stessa emittente ha fatto sapere che la preoccupazione di alcuni dei principali alleati degli Stati Uniti per le iniziative concilianti del tycoon verso Putin è tale da farli considerare la riduzione della condivisione di informazioni di intelligence con Washington.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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