
Dopo le minacce di un ritiro degli Usa dalla mediazione per la fine del conflitto in Ucraina, qualcosa torna a muoversi. O, almeno, così sembra. Come riferisce il Financial Times, il presidente russo Vladimir Putin ha infatti offerto di “fermare l’invasione” del Paese dell'Europa orientale lungo l'attuale linea del fronte. Il quotidiano britannico cita fonti a conoscenza della questione secondo le quali il capo del Cremlino avrebbe comunicato tale proposta durante un incontro svoltosi una decina di giorni fa a San Pietroburgo con Steve Witkoff, l’inviato speciale nominato da Donald Trump.
Nello specifico, Putin avrebbe detto a Witkoff che sarebbe pronto a rinunciare alle sue pretese sulle aree delle quattro regioni ucraine parzialmente occupate da Mosca e attualmente sotto il controllo di Kiev. A seguito dell’incontro, la Casa Bianca avrebbe cominciato a far circolare l’idea di un possibile accordo che includa il riconoscimento da parte di Washington della penisola della Crimea come russa insieme al riconoscimento che la Russia controlla “di fatto” parti delle quattro regioni.
Le aperture russe, tutte da verificare, sono state accolte con grande scetticismo dai Paesi europei che ritengono che Putin intenda usare l’apparente concessione come un’”esca” per attirare il presidente americano ad accettare altre richieste. Il timore degli alleati di Kiev nel Vecchio Continente è che a quel punto l’Ucraina si possa ritrovare ad accettare le pretese di Mosca come un fatto compiuto.
Un partner europeo conferma al Financial Times che “al momento c’è molta pressione su Kiev affinché faccia delle rinunce in modo da permettere a Trump di proclamare la vittoria”. Che l’amministrazione statunitense abbia fretta appare evidente dal fatto che, al vertice convocato a Londra per discutere dell’Ucraina, gli Usa chiederanno che Kiev e l’Europa riconoscano la Crimea come territorio russo per arrivare ad un accordo che ponga fine al conflitto. Un’altra condizione che verrà proposta è il “congelamento della linea del fronte”.
A scriverlo è il Washington Post secondo cui il piano a cui starebbe pensando la Casa Bianca è stato già presentato agli ucraini a Parigi la settimana scorsa e prevede che gli Usa riconoscano la penisola occupata dalla Federazione nel 2014 come territorio russo e che, in seguito, revochino le sanzioni contro Mosca. In cambio, sottolinea il quotidiano americano, la Russia porrebbe fine alle ostilità in Ucraina in un momento in cui detiene un vantaggio militare sul campo.
Gli alleati di Kiev si preparano al vertice londinese sperando di ottenere “garanzie di sicurezza e programmi di ricostruzione” per l’Ucraina. Dall’entourage del presidente Zelensky fanno sapere di “essere d'accordo con alcune idee” presentate da Washington, ma con altre no. Funzionari europei e ucraini ammettono l'improbabilità che il Paese aggredito dalla Russia nel 2022 riprenda a breve il controllo dei territori occupati dalla Federazione. Nel migliore degli scenari essi però sperano di rallentare la corsa verso un'intesa che consenta a Mosca di mantenere quanto conquistato e di "uscire" dalle sanzioni senza che prima l’Ucraina ottenga dei vantaggi.
Intanto Zelensky nelle ultime ore ha aperto alla possibilità di colloqui diretti con Mosca affermando che "dopo il cessate il fuoco siamo pronti a sederci (al tavolo delle trattative) in qualsiasi formato". Il portavoce del Cremlino non ha respinto la proposta avanzata dal presidente ucraino.
Forse un ulteriore segnale delle pressioni crescenti esercitate dalla Casa Bianca. E proprio da Washington arriva la conferma che questa settimana l'inviato Witkoff è atteso in Russia probabilmente per un nuovo incontro con lo zar.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.