
Gli Stati Uniti si ritireranno dagli sforzi di mediazione per un accordo di pace fra Russia e Ucraina se non emergeranno a breve segnali chiari che vadano verso uno stop dei combattimenti. La notizia è stata data chiaramente dal segretario di Stato americano, Marco Rubio: "Dobbiamo valutare nei prossimi giorni" se la pace in Ucraina "è fattibile o meno" e "se non è possibile, dobbiamo andare avanti" perché "gli Stati Uniti hanno altre priorità", ha Rubio detto parlando a Parigi. Dichiarazioni che riflettono "il punto di vista del presidente", ha spiegato una fonte informata alla Cnn, sottolineando che Trump "non ha una pazienza infinita" e che Rubio stava esprimendo la "frustrazione" dell'inquilino della Casa Bianca per il fatto che i progressi verso la pace non siano "dove si aspettava che fossero a questo punto".
Sull'argomento è tornato poi Donald Trump in persona, parlando dallo Studio Ovale: gli Stati Uniti vogliono raggiungere "velocemente" un accordo per la pace in Ucraina perché è necessario "salvare le vite" di ucraini e russi" ma "l'accordo si farà", ha detto, assicurando che Vladimir Putin non si sta "prendendo gioco" di lui. L'impazienza di Washington per lo stallo sull'Ucraina è stata poi nuovamente ribadita da Rubio in una telefonata con il segretario generale della Nato, Mark Rutte: "Se non emergerà presto un percorso chiaro verso la pace, gli Stati Uniti si ritireranno dagli sforzi per mediare la pace", ha detto il capo della diplomazia Usa, esprimendo però la speranza che la proposta di pace presentata a Ucraina e Russia "venga accettata e porti a una pace duratura".
Nonostante la fiducia espressa inizialmente dall'amministrazione Trump (il tycoon prima del suo secondo mandato aveva detto che avrebbe posto fine alla guerra in 24 ore), progressi concreti su un cessate il fuoco non se ne sono visti. Volodymyr Zelensky ha denunciato attacchi nel Venerdì Santo: "Ecco come la Russia ha iniziato questo Venerdì Santo - con missili balistici, missili da crociera, droni Shahed - facendosi beffe del nostro popolo e delle nostre città", ha detto il presidente ucraino, riferendo di una serie di raid con vittime. Replicando alle parole di Rubio, il Cremlino - pur parlando di progressi nei negoziati citando la presunta moratoria sul non colpire le infrastrutture energetiche - ha riconosciuto che "i contatti" con gli Usa "sono piuttosto difficili".
"Perché, naturalmente, l'argomento non è semplice", ha motivato il portavoce Dmitry Peskov. Il vice presidente Usa JD Vance tuttavia, in Italia all'indomani della visita della premier Giorgia Meloni a Washington, proprio durante un incontro con la presidente del Consiglio ha espresso ottimismo: "Voglio aggiornare la premier sui negoziati Russia-Ucraina e su alcuni accadimenti. Anche nelle ultime 24 ore credo ci siano state alcune cose interessanti di cui riferire, chiaramente in privato. Non voglio dire nulla, ma siamo ottimisti sul fatto che questa guerra possa essere fatta finire", ha detto.
Stando a Bloomberg, gli Stati Uniti avrebbero presentato agli alleati delle proposte per consentire un accordo di pace fra Russia e Ucraina, fra cui una bozza dei termini per porre fine ai combattimenti e l'allentamento delle sanzioni a Mosca.
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