Non si placano le polemiche derivanti dallo scandalo che ha coinvolto la futura regina d’Inghilterra costretta ad ammettere la modifica di una foto di famiglia rilasciata in occasione della giornata della mamma nel Regno Unito. Ormai definito come il Kategate, il più grave danno d’immagine che abbia mai coinvolto la moglie del principe William, sino ad ora sempre impeccabile nel suo ruolo, continua a generare reazioni negative su più fronti e rischia di trascinare a fondo anche il consorte e l’intera casa reale.
Affidabilità in crisi
La situazione è così grave che Phil Chetwynd, il direttore globale del servizio news dell’Agence France-Press (Afp), condividendo ai microfoni di Bbc Radio 3 i dettagli del ritiro dell’ormai celebre scatto, ha paragonato l’attuale credibilità di Kensington Palace a quella della Corea del Nord e dell’Iran. Il giornalista ha spiegato che in passato la sua agenzia ha sempre ritenuto affidabili i principi di Galles avendo stabilito con loro una lunga collaborazione. Le cose però adesso non stanno più così.
La fotografia alterata dalla principessa Kate ha “chiaramente” violato le regole dell’Afp e delle altre agenzie - Associated Press, Reuters, Getty e Shutterstock - che hanno deciso, come si dice nel gergo del settore, di “uccidere” lo scatto. Una mossa, ha precisato Chetwynd, diventata l’unica opzione possibile a causa dell’assenza di risposte da parte dei reali sui dubbi che continuavano a montare sulla foto e sulla mancata ricezione della sua versione originale.
Il direttore dell’Afp ha dichiarato che il ritiro di uno scatto sia una circostanza piuttosto “rara” - capita “una volta all’anno, non di più” - ed è accaduto in precedenza con foto che provenivano da Pyongyang e da Teheran. E da questo momento in poi, come avviene nei casi in cui una fonte tradisce la fiducia accordata in base ad un principio di “massima trasparenza”, per i principi di Galles recuperare la credibilità perduta non sarà semplice.
Chetwynd ha inoltre ammesso che qualcosa nella sua agenzia non abbia funzionato a dovere confermando “importanti problemi a livello interno nel validare quella foto”. “Non avremmo dovuto farlo”, ha proseguito aggiungendo che"abbiamo violato le nostre direttive e quindi abbiamo inviato una nota a tutti i componenti del nostro team per essere più vigilanti sui contenuti che riceviamo”.
La battuta olandese
Ad ogni modo, il clamore sollevato dal Kategate non sta interessando soltanto il Regno Unito. Il Daily Telegraph riporta che il re d'Olanda Guglielmo Alessandro, incontrando i suoi sudditi nella città di Zupten, avrebbe fatto una battuta alludendo a quanto successo a Londra. Secondo una ricostruzione dei fatti, mentre il monarca era impegnato a salutare un gruppo di studenti, una bambina si sarebbe rivolta a lui facendo un riferimento a una sua foto di famiglia. A quel punto il sovrano dei Paesi Bassi avrebbe risposto con fare scherzoso “davvero? Almeno io non ho usato Photoshop”.
È possibile immaginare che in circostanze diverse una tale battuta non avrebbe fatto notizia. Tanto più che la stampa sottolinea come i rapporti tra il re e la regina d’Olanda e i principi di Galles siano sempre stati più che cordiali.
Però in questi giorni di tempesta che hanno colpito i reali inglesi, in un annus horribilis per i Windsor, anche un'uscita infelice potrebbe incrinare la più salda delle relazioni e contribuire ad allargare la macchia di uno scandalo di cui ancora non si intravede la fine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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