"Fondamentale prevenzione dei lupi solitari". L'avviso di Piantedosi ai ministri del Pakistan

Piantedosi ha incontrato al Viminale i ministri pakistani e con loro, oltre che del caso della giovane Saman Abbas, ha discusso sulle contromisure da adottare per contrastare il radicalismo islamico

"Fondamentale prevenzione dei lupi solitari". L'avviso di Piantedosi ai ministri del Pakistan
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Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha incontrato quest'oggi al Viminale il ministro federale dell'Interno del Pakistan, Syed Mohsin Raza Naqvi, e il ministro federale degli Affari Religiosi e dei Pakistani Oltremare, Chaudhry Salik Hussain. Al centro dell'incontro la collaborazione tra i due Paesi per rafforzare i canali di dialogo in tema di sicurezza. Centrale anche il caso della giovane Saman Abbas, di origine pakistana, uccisa dalla famiglia a Novellara il 1° maggio 2021. In apertura dell'incontro, spiega il ministro dell'Interno italiano, "ho ringraziato i due ministri per la collaborazione offerta al fine di assicurare alla giustizia gli autori della tragica morte della giovane Saman Abbas, con l'arresto della madre, Nazia Shaheen, avvenuto nei giorni scorsi".

Il colloquio è proseguito sul tema della sicurezza, del contrasto ai trafficanti di esseri umani e la volontà di creare canali legali di ingresso per i migranti pakistani. Questo è uno dei Paesi mediorientali che sta vedendo crescere la percentuale di migranti che raggiungono l'Italia attraverso rotte che passano per la penisola araba. È necessario, ha detto il ministro ai suoi colleghi pakistani, "prevenire l'azione di eventuali Lupi solitari che, radicalizzatisi online, o in carcere, o in altri contesti, possono passare all'azione. A tale proposito continuiamo a monitorare il web e gli altri luoghi che possono fungere da polo attrattivo per i radicalisti islamici".

Proprio per garantire i massimi standard di sicurezza internazionali, ha proseguito il capo del Viminale, "è cruciale innalzare al massimo livello la cooperazione tra le nostre Forze di Polizia, per il tempestivo scambio di ogni utile informazione su possibili soggetti estremisti e radicalizzati, e per la piena assistenza operativa in caso di rimpatri di persone sulle quali emergano riscontri specifici". Quindi Piantedosi ha aggiunto che "continuiamo a mantenere alta l'attenzione sui rischi terroristici volti a destabilizzare i nostri Paesi, anche mediante possibili infiltrazioni di soggetti pericolosi nei flussi migratori".

Da qui a necessità di "prevenire l'azione di eventuali Lupi solitari che, radicalizzatisi online, o in carcere, o in altri contesti, possono passare all'azione".

I radicalismi islamici sono uno dei pericoli più gravi che attanagliano l'intero mondo occidentale ma anche quello orientale. Servono per tale ragione reti di collaborazione internazionali per lo scambio di informazioni volte a riconoscere e neutralizzare il pericolo, prima che questo possa manifestarsi.

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