Se la destra di Trump si scopre gramsciana

Già negli anni Settanta si parlava di "gramscismo di destra" con le posizioni della "nuova destra" e gli scritti di Armando Plebe ma con l'arrivo al governo di Giorgia Meloni il dibattito è tornato di attualità

Se la destra di Trump si scopre gramsciana
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La destra americana scopre Gramsci e la sinistra italiana si accorge dell'esistenza di un fermento culturale conservatore vicino al mondo trumpiano. È il risultato di un articolo pubblicato sul Wall Street Journal intitolato «Meet Maga's Favorite Communist» dedicato a una serie di figure e movimenti della destra americana che prendono ispirazione dal pensiero di Antonio Gramsci. Tra questi spicca Christopher Rufo, da tempo impegnato nella battaglia contro l'egemonia culturale della cultura woke e della critical Race theory e autore del libro American Cultural Revolution.

Nell'ultimo anno Rufo ha lavorato a un nuovo libro intitolato How the Regime Rules ispirato proprio alla figura di Gramsci. Come spiega al Wall Street Journal: «Gramsci, in un certo senso, fornisce il diagramma di come funziona la politica e la relazione tra tutte le varie parti che la compongono: intellettuali,

istituzioni, leggi, cultura, folklore».

A onor del vero, il dibattito sull'egemonia culturale e il ruolo di Gramsci è un tema già affrontato da tempo dalla destra italiana che, in questo caso, ha anticipato la discussione in corso negli Stati Uniti. Già negli anni Settanta si parlava di «gramscismo di destra» con le posizioni della «nuova destra» e gli scritti di Armando Plebe ma con l'arrivo al governo di Giorgia Meloni il dibattito è tornato di attualità. Prima la pubblicazione del libro L'egemonia culturale di Gramsci da parte di un editore conservatore, poi l'incontro Pensare l'immaginario italiano con la partecipazione dell'allora Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la pubblicazione del libro Gramsci è vivo dell'attuale Ministro Alessandro Giuli.

Qualche settimana fa la Fondazione An ha inoltre promosso un convegno al Senato dedicato proprio al tema dell'egemonia culturale «da Gramsci a Gentile» da cui ha preso spunto il quotidiano francese Le Monde per pubblicare

un articolo intitolato «Tra l'Italia e la Francia, itinerario di un Gramscismo di destra'».

Quando ci si riferisce al rapporto tra Gramsci e la destra è però doverosa una precisazione; il pensiero del fondatore del Partito Comunista Italiano non è di destra e appropriazioni indebite sarebbero sbagliate anche perché il mondo conservatore deve rivendicare un proprio Pantheon culturale molto nutrito, riscoprendo autori che non

godono della giusta visibilità. Al tempo stesso però è impensabile fare cultura senza conoscere il pensiero gramsciano e il concetto di egemonia culturale, la destra italiana lo ha capito da tempo e ora anche quella americana.

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