Il nuovo anno è alle porte e per la politica è tempo di bilanci sul 2017, soprattutto per il Pd. Un anno che è iniziato con un nuovo inquilino a Palazzi Chigi, Paolo Gentiloni, subentrato a Matteo Renzi dopo la sconfitta al referendum del 4 dicembre 2016.
L'anno inizia col governo Gentiloni
Gentiloni si era presentato definendosi “Un medico chiamato ad operare in una situazione di emergenza", come si legge nell’ultimo libro di Bruno Vespa, ‘Soli al comando’. Il suo governo era nato per volontà del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, nel suo discorso di fine anno, aveva spiegato: "Chiamare gli elettori al voto anticipato è una scelta molto seria. Occorre che vi siano regole elettorali chiare e adeguate. Queste regole, oggi, non ci sono: chiamare subito gli elettori al voto sarebbe stato, in realtà, poco rispettoso nei loro confronti e contrario all'interesse del Paese”.
Le turbolenze dentro il M5s
Anche per l’opposizione pentastellata il 2017 era iniziato in maniera turbolenta. Grillo aveva imposto un nuovo codice etico per salvare la poltrona di Virginia Raggi che in febbraio sarà coinvolta da Salvatore Romeo nel caso ‘polizza-gate’. Ora chi è indagato non deve più dimettersi, ma si valuterà caso per caso. In Europa, invece, fallisce il piano di far entrare il M5S nel gruppo dell’Alde di Guy Verhofstadt per poter contare di più. Un’idea che aveva mandato su tutte le furie la base di militanti grillini. Forza Italia, invece, a Bruxelles ottiene la presidenza del Parlamento europeo con Antonio Tajani che batte il socialista Gianni Pittella.
Tutte le batoste di Matteo Renzi
Matteo Renzi subisce una batosta dietro l’altra. Prima la Corte dichiara parzialmente incostituzionale l’Italicum, poi, con la nascita di Articolo 1-Movimento democratici e progressisti, si consuma definitivamente la scissione tra il Pd e i bersaniani e dalemiani. E, infine, il 3 marzo Tiziano Renzi, padre di Matteo, viene interrogato nell'ambito di un'inchiesta sulla Consip. Dopo una decina di giorni il Senato respinge la mozione di sfiducia nei confronti del ministro Luca Lotti, coinvolto nell'inchiesta Consip e, di lì a poco, esce la notizia di presunti depistaggi della guardia di Finanza ai danni del padre di Renzi. Il governo Gentiloni, intanto, si occupa delle celebrazioni per i 60 anni dei Trattati europei di Roma. Il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, infiamma il dibattito politico con la sua inchiesta sulle operazioni di soccorso in mare dei migranti, da parte delle Ong che vengono accusate di collusione con gli scafisti.
Il caso Banca Etruria e la sconfitta del Pd alle Comunali
Renzi, dal canto suo, rivince le primarie del Pd con un netto 71% a suo favore ma il sapore della vittoria dura poco. In maggio, infatti, l’'ex direttore del 'Corriere della Serà, Ferruccio De Bortoli, rivela che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, avrebbe chiesto ad Unicredit di intervenire per salvare Banca Etruria. Il governo e tutto l’entourage renziano difende a spada tratta la Boschi che resterà al suo posto fino alla fine della legislatura. Sul fronte delle riforme, in maggio, Pd e Forza Italia trovano un’intesa su una legge elettorale sul modello tedesco che, però, viene affossata alla Camera. Renzi perde, così, la possibilità di ottenere il voto anticipato in autunno che, in giugno, si trova a dover fare l’ennesima analisi della sconfitta, quella delle Comunali stravinte dal centrodestra.
In estate impazza il caso Ong-scafisti
In luglio viene siglato un accordo tra Italia, Francia e Germania per un codice europeo per l'intervento delle navi delle Ong nelle operazioni di salvataggio dei migranti. Cinque Ong, tra cui Medici senza frontiere, si rifiutano di aderire a questo codice e una nave tedesca viene sequestrata in quanto accusata di favorire l'immigrazione clandestina restituendo le imbarcazioni agli scafisti. Il Parlamento, intanto, dà il via libera alla missione in Libia per sostenere le autorità locali nel pattugliamento delle coste e il ministro dell'Interno Marco Minniti dichiara: “Se non avessimo frenato gli sbarchi di migranti a rischio la tenuta sociale del Paese”. Al rientro dalla pausa estiva il ministro viene contestato anche per i modi in cui è stato effettuato lo sgombero di Palazzo Curtatone a Roma, occupato da anni da profughi nordafricani. Il tutto avviene mentre Il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, spiega che la maggioranza non ha i voti per approvare lo ius soli.
Gli ultimi mesi di legislatura non consegnano lo ius soli al popolo di sinistra
Le primarie on line del Movimento Cinquestelle incoronano Luigi di Maio nuovo leader e candidato premier, mentre il tribunale di Roma chiede il rinvio a giudizio per la sindaca di Roma Virginia Raggi, accusata di falso in atto pubblico per la nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, a responsabile del Turismo. Archiviato, invece, il reato di abuso d'ufficio relativamente alla promozione di Salvatore Romeo. Alla Camera passa una mozione del Pd che, in vista della nomina del nuovo governatore della Banca d'Italia, invita il governo a scegliere una nuova figura, dopo gli errori che sarebbero stati compiuti nell'azione di vigilanza sulle banche poi fallite. Nonostante gli attacchi e le critiche dei renziani, però, il governo decide di confermare Ignazio Visco.
Ottobre porta con sé altre cattive notizie per il Pd renziano: in Veneto e Lombardia vincono a larghissima maggioranza i sì nei referendum consultivi per una maggiore autonomia alle Regioni ed Mdp lascia la maggioranza. La legge elettorale, in compenso, passa senza patemi d’animo ma il presidente del Senato, Pietro Grasso dice addio ai dem. Il 5 novembre Nello Musumeci, candidato del centrodestra, vince le Regionali e diventa il nuovo presidente della Sicilia. Il 22 si svolge la prima udienza a Strasburgo, alla Corte europea dei diritti dell'uomo, sul ricorso di Silvio Berlusconi contro la legge Severino che portò alla sua decadenza da senatore. L’esito è attesa in prossimità del voto di marzo. Mentre la legge sul biotestamento riceve l’ok definitivo, lo ius soli viene affossato proprio negli ultimi giorni per la mancanza del numero legale.
Per questo motivo Giuliano Pisapia, che fino all’ultimo aveva tentato un accordo elettorale col Pd, lascia e annuncia il ritiro dalla politica. Per motivi diversi anche il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, farà lo stesso annuncio dallo studio tivù di Porta a Porta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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