20mila disoccupati per un "pezzo" di plastica: cosa può succedere

A pochi giorni dal 3 luglio sale la preoccupazione anche tra le aziende italiane. Salvini: "20mila posti di lavoro a rischio"

20mila disoccupati per un "pezzo" di plastica: cosa può succedere

Messa al bando della plastica da parte dell'Unione europea, il rischio concreto e più immediato è la perdita di numerosi posti di lavoro che, specie in un periodo di pesante crisi economica come quello attuale, sarebbe bene evitare: è questo, in sostanza, l'allarme che lancia il leader della Lega Matteo Salvini a pochi giorni, ormai, dal 3 luglio.

"Preoccupano i 20mila posti a rischio per la folle direttiva europea sulla plastica e sulla carta", ha dichiarato infatti l'ex vicepremier."Le aziende italiane sono fra le più innovative ed ecologicamente compatibili. Se con delle norme si mettono fuori legge dalla sera alla mattina interi settori industriali", spiega ancora Salvini, "si rischia di lasciare a casa lavoratrici e lavoratori. Dall'Europa in questi mesi ci aspettiamo sostegno, aiuto e collaborazione. Non austerità o nuove tasse. Lasciateci lavorare, risparmiare e vivere".

Cosa dovrebbe accadere

Si avvicina, infatti, il 3 luglio, data entro la quale i Paesi aderenti all'Ue saranno costretti ad attuare la famosa direttiva antiplastica Sup (Single use plastic). Verranno così messi al bando tutti i prodotti realizzati in plastica, sia quelli con funzione monouso che quelli realizzati con l'aggiunta di additivi che ne accelerino la frammentazione e scomposizione ( plastica oxo-degradabile). Gli unici oggetti che potrebbero riuscire a salvarsi, perdendo quindi la connotazione "usa e getta" sono quelli considerati riutilizzabili.

A subire maggiori contraccolpi sarà, con grande probabilità, il settore del packaging alimentare, visto che le confezioni in cui viene conservato il cibo distribuito negli scaffali dei supermercati dovrà essere obbligatoriamente realizzato in carta/cartone o tuttalpiù in plastica biodegradabile al 100%. Lo stesso costo dei contenitori potrebbe subire un discreto aumento a causa di ciò. Si aggiunga, inoltre, che, stando alle regole per come sono state finora tracciate, saranno vietati anche gli assorbenti igienici, i tamponi, gli applicatori di tamponi e le salviette umidificate, così come dovranno obbligatoriamente cambiare i filtri delle sigarette.

L'effetto, di certo, più immediato sarà quello delle ripercussioni economiche su un settore che garantisce dai 20mila ai 50mila posti di lavoro, come aveva spiegato a suo tempo anche Salini, di Forza Italia. "La direttiva Ue sulle plastiche monouso è totalmente incoerente con gli investimenti pianificati dalla stessa Ue e dannosa per molte aziende italiane che hanno investito risorse e tecnologie sul biodegradabile", aveva commentato anche Fratelli d'Italia, lanciando un allarme in un comunicato congiunto.

Oggi è Salvini a riproporre il problema, portandolo all'attenzione degli utenti pure su Twitter:"Ventimila mila posti di lavoro a rischio, una follia. Rispetto dell'ambiente e tutela delle imprese e dei lavoratori, ecologia ed economia devono andare avanti insieme. Basta ideologia", spiega il leader del Carroccio.

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