Quando i poliziotti l'hanno fermata su un treno, a Bologna, non ha saputo spiegare il gesto contro natura che aveva appena fatto. Neanche una parola sul perché il giorno prima, a Roma, avesse abbandonato per strada il suo bimbo di sette mesi su una carrozzina. Con lei viaggiava anche un'altra figlia, una bambina di cinque anni, che adesso è stata affidata agli assistenti sociali, mentre la donna è stata arrestata con l'accusa di abbandono di minore.
La mamma è un'italiana originaria di Gallarate di 25 anni, che recentemente era stata ospite di una struttura di accoglienza per donne in difficoltà sulla via Cassia, nella capitale. È stata proprio una psicologa della struttura, dopo aver appreso la notizia sui mezzi di informazione, a capire che potesse essere lei la persona che si era disfatta di un figlio. Così, dopo aver avvertito le forze dell'ordine, l'ha contattata consentendo alla polizia di localizzarla grazie alle cellule telefoniche. Era a bordo di un treno diretto a Monaco. Alla psicologa, al telefono, aveva confidato l'intenzione di voler tornare nella casa famiglia, ma gli agenti della Polfer l'hanno arrestata prima di verificare se fosse davvero quella la sua reale intenzione. Giovedì pomeriggio era stata ripresa dalle telecamere di sicurezza della zona mentre, con un giaccone scuro e il cappuccio alzato, lasciava il passeggino con il piccolo su un marciapiede in via Principe Amedeo, nei pressi dei terminal della stazione Termini e del capolinea dei bus. Una zona di passaggio, con un gran via vai di persone a quell'ora, scelta probabilmente proprio per essere sicura che qualcuno avrebbe notato al più presto il bambino a dato l'allarme non appena lei si fosse allontanata tenendo per mano l'altra figlia.
E così è stato. Una passante ha visto la carrozzina senza nessuno intorno, si è incuriosita e si è subito resa conto che il bimbetto di pochi mesi che dormiva beatamente all'interno era stato lasciato lì di proposito. La polizia è intervenuta subito per i primi rilievi, mentre il piccolo veniva affidato alle cure dei medici. È in buone condizioni, ben nutrito e curato.
Ora anche lui è stato dato in consegna agli assistenti sociali. Anche la sorellina è stata visitata al pronto soccorso pediatrico dell'ospedale Sant'Orsola. Sta bene, a parte una lieve ecchimosi ad uno zigomo. La donna è stata portata nel carcere della Dozza di Bologna.
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