Abusi, i Boy Scout chiudono la causa. Risarcimenti per 850 milioni di dollari

L'organizzazione americana raggiunge l'intesa per le 60mila denunce di 60enni-70enni: violenze quando erano adolescenti

Abusi, i Boy Scout chiudono la causa. Risarcimenti per 850 milioni di dollari

New York. I Boy Scout d'America hanno segnato generazioni di americani, da John Fitzgerald Kennedy al presidente Joe Biden, dall'astronauta Neil Armstrong all'icona dei diritti civili Ernest Green, al regista Steven Spielberg. Trascorsi gloriosi, ma anche piuttosto lontani, al cospetto degli ultimi fatti di cronaca che riguardano l'organizzazione, che ieri ha registrato un triste primato chiudendo con un accordo record da 850 milioni di dollari il più grande caso di abusi sessuali su minori nella storia degli Stati Uniti. Un'intesa raggiunta nell'ambito della causa presentata da 60mila persone. Secondo gli avvocati citati dalla Bbc la cifra rappresenta il maggiore accordo finanziario mai raggiunto negli Usa in tema di patteggiamento su accuse del genere: l'entità e la natura della vicenda ricordano lo scandalo e i risvolti giudiziari che hanno visto coinvolta la Chiesa Cattolica negli Stati Uniti.

La valanga di denunce si era abbattuta sull'organizzazione a novembre dell'anno scorso, con 84mila ex scout usciti allo scoperto alla vigilia della scadenza fissata da un giudice del Delaware nella procedura di bancarotta chiesta dall'organizzazione con l'obiettivo di risarcire le vittime e di riorganizzarsi per sopravvivere. Gran parte degli abusi risalgono ai decenni scorsi, ma alcuni stati, come New York, hanno approvato leggi ad hoc per allargare la finestra temporale delle denunce e dare alle vittime più anziane la possibilità di perseguire i responsabili in tribunale. Per Ken Rothweiler, avvocato di Filadelfia che rappresenta il gruppo più numeroso di ex scout - oltre 16.800 - questo accordo è un inizio. «Ora negozieremo con gli assicuratori e le organizzazioni di sponsorizzazione che hanno miliardi di dollari di esposizione legale, di cui una parte sostanziale è necessaria per risarcire equamente i sopravvissuti», ha spiegato. Il legale ha sottolineato che la maggior parte dei suoi clienti ha tra i 60 e i 70 anni e gli abusi sono avvenuti mentre erano adolescenti.

«Come ex boy scout sopravvissuto sono contento che l'organizzazione si stia assumendo la responsabilità di quello che è capitato a me e ad altri, qualcosa con cui abbiamo dovuto convivere per decenni», ha commentato una delle vittime, un 65enne che vive nell'area di New York. «Questo riconoscimento da parte dei Boy Scout - ha proseguito - avvierà il processo di guarigione per molti di noi che hanno sofferto». In un comunicato, l'organizzazione ha fatto sapere che il patteggiamento fa parte degli «sforzi in corso per raggiungere una soluzione globale che risarcirà in modo equo le vittime e garantirà il futuro degli scout». L'anno scorso, quando ha presentato istanza di fallimento, si era invece detta «devastata dal numero di persone vittime di abusi e dispiaciuta di non poter cancellare il loro dolore».

La leadership dei Boy Scout ha comunque insistito che i Bsa «sono più sicuri ora che mai», e che il 90% delle rivendicazioni riguarda episodi avvenuti più di 30 anni fa. La storia dei Boy Scouts of America - che dalla fondazione nel 1910 ha «arruolato» circa 130 milioni di giovani - è stata teatro di scandali sessuali sin dai suoi primi decenni di vita. Nel 1935, ad esempio, l'organizzazione riferiva di avere documenti su centinaia di «degenerati» che avevano servito come leader negli scout.

Peraltro, negli ultimi anni, i Bsa erano già alle prese con il calo dei membri - attualmente circa 2,2 milioni, rispetto al picco di cinque milioni raggiunto negli anni Settanta - a cui l'organizzazione ha cercato di fare fronte aprendo anche alle donne, ai transgender e ai gay.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica