Luca Squeri, deputato, responsabile Energia di Forza Italia, cosa sta succedendo sulla benzina?
«È una tempesta in un bicchier d'acqua. A gennaio è venuto meno lo sconto sulle accise, e si è riscontrato un incremento del prezzo alla pompa, ma di 16 centesimi, quando in realtà il taglio delle accise era 18. Cito dati del ministero».
Che significa questo margine?
«È cominciata una narrazione per cui per cui l'aumento è stato additato come speculazione della distribuzione, si è alzato un polverone che ha portato ad annunciare il decreto che, per chi conosce il settore...».
E lei lo conosce bene.
«Credo di sì, son stato per 20 anni presidente di categoria. E vedo un decreto che, a fronte di una situazione che non esisteva, non affronta i problemi. E io sono un convinto esponente della maggioranza che supporta il governo».
Parla anche per Fi?
«Nel partito ho una responsabilità, evidentemente anche una credibilità. Non parlo per il partito ma Fi conosce le mie regioni. Non si tratta di appoggiare o meno le iniziative del governo ma di affrontare i problemi».
Come giudica la linea del governo?
«La scelta di non reiterare il taglio delle accise la condivido. I prezzi a fine dicembre erano inferiori a marzo, quando è stato introdotto. La situazione non è normale, ma neanche emergenziale come allora. E lo sconto sulle accise vale un miliardo al mese. Si è voluto contrastare il caro bollette come priorità. La maggioranza è compatta. Sul decreto, dico che è venuto fuori per un presupposto errato. Faccio un esempio: ora c'è un obbligo di comunicare la variazione dei prezzi, con sanzioni fino a mille euro. Ora, si rende obbligatorio ogni giorno l'invio della comunicazione. Perché? Mi sembrano provvedimenti fatti in fretta».
Sono le ragioni dello sciopero annunciato dai distributori?
«Non so, ma certo la categoria è già difficoltà, e viene investita da questo pubblico ludibrio, i clienti vanno agli impianti e succede di tutto. Il decreto poi, come detto, complica solo l'operatività. Ai miei tempi si scioperava anche per meno».
Lla speculazione altri livelli, c'è?
«Non ce n'è traccia in questo frangente. Lo prova l'aumento inferiore al valore del taglio delle accise. Facendo questa tara, in realtà il prezzo è diminuito, in sostanza».
Il taglio delle accise lo vuole?
«Certo, è nel programma. Ma è un obiettivo di legislatura, non di domattina».
Cosa possiamo aspettarci?
«La categoria è stata convocata dal ministro Giorgetti. Mi aspetto che la tempesta rientri e che il confronto porti a toni meno accesi».
Gli scenari sull'energia?
«Molto dipende dalla guerra. Se la domanda resta la stessa e l'offerta cala, il prezzo non può che salire. Speriamo che non accada, speriamo in un'evoluzione positiva».
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