Addio a D'Urso, senatore del jet set

Una carriera iniziata a Lehman Brothers, vantava amicizie vip in ogni continente, da Agnelli a Kennedy

Addio a D'Urso, senatore del jet set

«Un signore, un vero gentleman, quasi di tempi passati». Poche ma significative le parole usate da Lamberto Dini per ricordare Mario D'Urso, l'ex senatore e grande esponente della finanza e del jet set internazionale, morto a 75 anni nella sua casa dei Parioli a Roma.

Ma chi era Mario D'Urso? Dopo la laurea in giurisprudenza e un master negli Stati Uniti, era entrato giovanissimo nel consiglio di amministrazione di Lehman Brothers, la banca d'affari americana, restandoci fino al 1995. Ma era diventato noto, più che per l'attività nel mondo finanziario e forense, per le sue amicizie e frequentazioni e per il record di presenzialismo che lo rendeva protagonista in numerosissimi eventi mondani. D'Urso, infatti, vantava il record di tre capodanni in tre posti diversi nella stessa notte: Los Angeles, Honolulu e Manila. «Era capace di partecipare a dieci eventi nella stessa giornata - ha raccontato Barbara Palombelli -. Abilissimo nell'arte di sparire per passare al successivo impegno del suo fittissimo carnet. Stare con lui è come stare a teatro. Si muove in continuazione: altissimo, elegantissimo, sicurissimo di sé». Non a caso Vanity Fair lo ha celebrato a New York come l'uomo più elegante del mondo nel 2011.

Le sue comparsate in ogni angolo del pianeta, sempre affascinanti e ricche di charme, gli hanno fatto stringere amicizie con i vip di ogni continente, come Jacqueline Kennedy, vedova di JFK, e Imelda Marcos, ex first lady del presidente filippino a cui aveva insegnato l'umorismo napoletano. Già, Napoli. D'Urso era orgoglioso dei suoi natali partenopei e gli piaceva spesso parlare dei suoi antenati giacobini, Giacomo Serra e Domenico Cirillo, che erano morti durante la rivoluzione napoletana del 1799. Ma era pure fiero dei suoi antenati americani, uno dei quali, George Clymer, bisnonno della madre, era stato pure uno dei firmatari della dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti.

Oltre agli amici americani, vantava anche uno stretto e intenso legame con i due capitani d'azienda per antonomasia: Gianni Agnelli e Giorgio Falck. Uno dei terzetti più invidiati nel panorama mondano internazionale dalla fine degli anni Cinquanta. Con loro condivideva molte passioni: la dolce vita, le donne e la barca a vela. Un'amicizia che si è cementata nel tempo, anche se alla vela D'Urso preferiva il tennis e le feste. Ma seguiva sempre i due amici che regatavano insieme in ogni parte del mondo. «È l'unico avvocato di cui mi sento secondo», diceva di Gianni Agnelli.

Nella sua vita c'è stato spazio anche per il cinema e per la politica. D'Urso ha fatto la comparsa in diversi film, I giovani mariti , Guendalina , La dolce vita , Primo amore . «In quegli anni - raccontava - ero innamorato di Lorella de Luca (attrice protagonista di decine di film negli anni Cinquanta e Sessanta, nda ), che andavo a prendere a casa con una scala per farla uscire di nascosto».

E nel 1995 entra pure a Palazzo, come sottosegretario nel governo Dini. «Mario è stato senatore nel mio partito e mio sottosegretario all'Industria - ha ricordato l'ex premier -. Era un personaggio internazionale ed era un grande amico. Perdiamo una persona impeccabile».

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