Adottato da un'intera città, poi investito. La favola di Ringo: il cane senza padroni

A Bisceglie, in Puglia, tutti lo conoscevano e amavano. Facebook lo ricorda

Adottato da un'intera città, poi investito. La favola di Ringo: il cane senza padroni

Bisceglie Lo chiamavano «Ringo» perché il muso è metà bianco e metà nero, proprio come il celebre biscotto che fa impazzire i bambini e ha ispirato chi ha scelto il nome. Ma in realtà era noto come «il cane senza padroni». Non perché fosse un randagio, ma perché era stato adottato da una città intera: sfamato quando aveva fame, accompagnato al riparo in un posto caldo quando aveva freddo, coccolato quando era triste e soprattutto coinvolto nei giochi dei ragazzini. Da otto anni Ringo se ne andava in giro per le strade di Bisceglie, oltre 50mila abitanti, provincia della Bat, a nord di Bari, ma pochi giorni fa il suo destino si è spezzato per sempre: il cane è stato travolto da un'auto, il conducente non si è fermato a soccorrerlo e giovedì sera la città è scesa in piazza per chiedere giustizia. E così, diverse centinaia di persone si sono ritrovate in strada: hanno deciso di manifestare con le fiaccole, gli striscioni, le fotografie di quel cane bene in vista, immagini che adesso rimbalzano sui social e si accavallano sul web come quella di Ringo che gioca con un vecchio Super Santos mezzo sgonfio. Una mobilitazione autentica quanto spontanea: promossa dalle associazioni ambientaliste e alimentata su Facebook con la pagina «Ringo il cane di Bisceglie» già virale.

Questa è una storia in cui manca il lieto fine, ma sembra proprio una favola. Una di quelle fiabe sul rapporto tra uomini e animali raccontato in un film o in un cartone animato. Il legame tra la città e Ringo comincia circa otto anni fa, quando il cane spunta per le strade di Bisceglie e si affeziona alla zona artigianale, una vasta fetta di periferia dove nel giro di poco tempo lo conoscono tutti. È una presenza fissa, la sua casa è il quartiere. E se qualche automobilista lo nota da un'altra parte non ci pensa due volte: lo prende a bordo e lo riporta dov'era. Spesso, nelle rigide notti invernali, Ringo trova riparo nel gabbiotto di un garage. Durante il giorno invece è sempre in giro: lo notano in centro oppure vicino al mare, l'andatura sempre festosa, un tocco di allegria regalato a chi lo incrocia lungo lo strada. I bambini lo conoscono: si prendono cura di lui, lo accarezzano, giocano; il cane li segue, li accompagna a scuola. Non ha famiglia, Ringo. Perché la sua famiglia è la città. E quando sembra destinato a trovare una casa vera, preferisce tagliare la corda e sparire in un paese vicino. Risultato: lo riportano nel suo vecchio quartiere, dove tutti lo aspettano.

Ringo conosceva ogni angolo di Bisceglie, ormai sapeva convivere con il traffico. Ma l'altro giorno è stato travolto da un'auto, poi schizzata via. Un investimento pirata. Il cane è stato soccorso, lo hanno riportato al gabbiotto del garage dove spesso trascorreva la notte e poi in un ambulatorio; quindi il trasferimento a Bari per alimentare la speranza.

Che si è spezzata poco dopo: ormai non c'era più nulla da fare. In tanti hanno voluto raggiungere Ringo, ormai in agonia: c'è chi lo ha accarezzato, chi lo ha salutato. E chi lo ha ringraziato per quella favola che neanche la tragedia ha cancellato.

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