
«Unisciti a noi per un viaggio indimenticabile a bordo dei Sindbad Submarines, dove esplorerai 500 metri di barriera corallina e i suoi abitanti marini. Goditi la vista mozzafiato nel comfort e nella sicurezza dell'aria condizionata del nostro sottomarino». E indimenticabile lo è stata certamente, l'escursione di ieri mattina a Hurghada, celebre località turistica sul Mar Rosso. Il sottomarino, uno dei soli 14 mezzi di questo genere utilizzati a scopo ricreativo in tutto il mondo, è affondato per cause ancora tutte da accertare. Sei turisti sono morti, tutti di nazionalità russa, compresi due minori, mentre altri 39 sono stati tratti in salvo. Tra essi ci sono diversi feriti, nessuno dei quali però è segnalato in pericolo di vita. La maggior parte dei passeggeri che si trovava a bordo del sommergibile è di nazionalità russa, ma c'erano anche indiani, norvegesi, svedesi e cinque egiziani.
A confermare il disastro è stato il governatore della regione, Amr Hanafy, precisando su Facebook che non risultano dispersi. Le autorità stanno indagando sulle cause dell'affondamento di un mezzo considerato molto sicuro e omologato per trasportare fino a 25 metri di profondità 44 passeggeri oltre a due piloti Ogni turista ha a disposizione un finestrino rotondo «di dimensioni considerevoli», come si legge sul sito di Sindbad Submarines, per osservare le meraviglie dei fondali del Mar Rosso. Il sommergibile è affondato quando si trovava a circa un chilometro dalla costa. Hanafi ha subito richiesto un rapporto dettagliato sulle cause dell'affondamento e il ministro del Turismo Sherif Fathy ha dato istruzioni dirette per garantire che tutte le forniture mediche vengano fornite a tutti i feriti. Provvedimenti che cercano di limitare il danno di immagine a un territorio che vive di turismo.
Il sommergibile affondato era in regola con la licenza e faceva diverse escursioni ogni giorno per diversi mesi l'anno. Tutti i biglietti per l'escursione negli abissi erano stati acquistati e poi rivenduti dalla compagnia turistica «Biblio Globus» al prezzo di 75 dollari. La tragedia richiama da vicino quanto avvenne in acque internazionali nell'Oceano Atlantico Settentrionale il 18 giugno 2023, quando il sommergibile Titan, gestito dalla società privata statunitense OceanGate, e nessuno dei cinque passeggeri sopravvisse. In quel caso il mezzo stava compiendo una spedizione turistica per consentire ai passeggeri di osservare da vicino il relitto del celebre Titanic, situato a 3.800 metri di profondità sotto il livello del mare.
Ma anche nel Mar Rosso ci sono stati diversi incidenti marittimi negli ultimi mesi. A febbraio un'imbarcazione turistica era affondata a nord di Hurghada mentre il 25 novembre la barca subacquea Sea Story si è capovolta ed è affondata a sud di Port Ghalib, nei pressi di Marsa Alam, uccidendo 11 persone. Incidenti che avevano spinto la Marine Accident Investigation Branch (MAIB) del Regno Unito ha mettere in dubbio gli standard di sicurezza delle imbarcazioni che operano nel Mar Rosso.
Nel rapporto dell'ente britannico si fa riferimento a «imbarcazioni mal costruite e spesso modificate/ampliate in modo sostanziale, il che ha portato alcune di esse a presentare una stabilità inadeguata», ad «attrezzature essenziali per il salvataggio difettose, obsolete e, in alcuni casi, mancanti», alla «scarsa protezione strutturale contro gli incendi» e alla mancanza in molti casi «di sistemi di rilevamento incendi e di estintori», a «vie di fuga di emergenza costituite da porte chiudibili a chiave senza illuminazione di emergenza e non segnalate», a «briefing sulla sicurezza forniti ai passeggeri di scarsa qualità o non svolti affatto» e a «equipaggi scarsamente addestrati e senza familiarità con le loro imbarcazioni».
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