Agenti a riposo più tardi. Scoppia il caso politico

È scontro sull'emendamento Malpezzi (Pd) alla manovra. Sindacati sulle barricate

Agenti a riposo più tardi. Scoppia il caso politico

Un brutto regalo di Natale. Un regalo «scellerato». C'è agitazione fra i sindacati di polizia, sul possibile trattenimento in servizio degli agenti per un periodo di 2 anni oltre i limiti ordinamentali. La misura contestata è contenuta in un emendamento alla manovra di bilancio, primo firmatario la capogruppo al Senato del Pd, la milanese Simona Malpezzi, seguita da altri dirigenti del gruppo «dem».

E ancora a Milano si prospettano già gli effetti di una norma simile, che porterebbe vari squilibri, fra i quali il sostanziale blocco del turn over, con conseguente ulteriore innalzamento dell'età media in un organico, quello della Polizia di Stato, che anagraficamente è già piuttosto avanzato.

Seri problemi prevede, per esempio, l'assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, Riccardo De Corato, in passato a lungo titolare delle deleghe alla Sicurezza anche per il Comune di Milano. Oggi esponente di Fratelli d'Italia, De Corato è stato vicesindaco per con i primi cittadini Gabriele Albertini e Letizia Moratti, che già avevano dovuto fare i conti con organici carenti e dare battaglia per ottenere rinforzi. In seguito poi, con i sindaci di sinistra, Milano si è trovata alle prese non solo con problemi di criminalità (tant'è vero che da qualche anno risulta insicura nelle graduatorie) ma pure con fenomeni di difficile gestione dal punto di vista dell'ordine pubblico, prima i centri sociali violenti e «tollerati», se non coccolati, e ora con le frange «No vax».

Se un intervento come quello proposto fosse avallato dal governo - avverte De Corato - ciò significherebbe «avere per le strade agenti anziani e bloccare il turn over dei giovani». «Servono invece nuovi concorsi - osserva - per arruolare nuove forze e soprattutto giovani in grado di adempiere al meglio agli obbiettivi di servizio». «Lo avevo denunciato più volte - spiega - osservando proprio quanto è accaduto a Milano con le manifestazioni dei no vax del sabato. Gli agenti in campo erano in numero inadeguato per contenere centinaia di manifestanti, tant'è vero che diverse volte hanno sfondato i cordoni di sicurezza». «Ho chiesto più volte di sapere il numero di poliziotti e carabinieri in servizio a Milano - dice - ma non ho ricevuto risposta. Evidentemente all'imbarazzo per i numeri inadeguati è stato preferito il silenzio».

L'emendamento ha suscitato anche le reazioni delle maggiori sigle sindacali. I segretari della Federazione Fsp Polizia Valter Mazzetti, della Federazione Coisp-Mosap, Domenico Pianese e del Silp-Cgil Uil polizia Daniele Tissone, hanno avvertito che una misura come quella proposta va «nella direzione opposta rispetto alle necessità di garantire un corretto turn over assumendo nuovo personale» producendo «ulteriore discriminazione», visto che riguarda solo alcuni ruoli, e creando «un precedente rischioso e non giustificabile».

«Sbagliato richiamare in servizio poliziotti in pensione» ha avvisato la Fns Cisl, dichiarandosi contraria a questo «richiamo in servizio» di alcune specifiche figure.

E, con una lettera indirizzata ai ministri dell'Interno e della Pubblica amministrazione, Sap, Silp Cgil-Uil, Coisp-Mosap e Fsp hanno chiesto con «urgenza» al Governo «di non sostenere una misura che metterebbe a rischio la sicurezza del Paese pregiudicando l'arruolamento di giovani agenti di cui vi è grande necessità in ognuna delle nostre province».

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