Alfano tace sulle adozioni gay per mantenere la poltrona

Ecco tutte le contraddizioni di Ncd sulle unioni civili e sulla stepchild adoption

Alfano tace sulle adozioni gay per mantenere la poltrona

Angelino Alfano l'ambiguo. Il ministro dell'Interno ha scritto su Repubblica una lunga lettera nella quale difende la sua scelta di campo accanto al premier Matteo Renzi, parla della sua "biografia" di centrodestra ma non dice una parola chiara sulle unioni civili e la stepchild adoption.

Se da un lato Alfano assicura di puntare "ad allargare il campo liberale e popolare" e di non avere intenzione di partecipare alle primarie del Pd "né tanto meno aderire ad alleanze in cui ci sia Sel", partito che sta raccogliendo le firme contro il jobs act, dall'altro attacca la sinistra dem e la invita a far cadere il governo se "non piace questo programma". "Noi abbiamo realizzato i nostri programmi e il fatto che coincidano con quelli del capo del governo è indispensabile per proseguire", scrive Alfano lasciando i lettori con un dubbio: ma se il governo riesce a far passare il ddl Cirinnà sulle unioni civili, allora significa che il programma di Ncd coincide anche su questo tema? Quando, infatti, Alfano scrive che "noi non rinunceremo ad una sola delle nostre idee per piacere ad altri" non esplicita se tra le idee irrinunciabili c'è anche il no alle adozioni gay e non chiarisce questo nodo neppure quando scrive che "noi non sbianchetteremo un solo giorno della nostra biografia per rincorrere quanti avevano torto ieri, quando la sinistra perdeva e il vero centrodestra vinceva".

Le contraddizioni dentro Ncd si esplicitano nelle posizioni dei loro vari esponenti di punta. Fabrizio Cicchito sull'Unità scrive: "sono favorevole alle unioni civili ma devono essere distinte dal matrimonio gay" che per lui è perché nel rapporto con i figli considera prevalente l'unione uomo-donna ma "va fatta una valutazione della storia delle persone, se uno dei due da una storia precedente, ha un figlio o una figlia" e perciò il Pd deve trovare una soluzione di mediazione con il mondo cattolico evitando l'intesa con i Cinquestelle.

Per il senatore Maurizio Sacconi, il suo dissenso a qualsiasi tipo di adozione o affido nasce dalla "sovrapposizione tra unioni civili e matrimoni a conferma di un impianto ideologico che guarda alla simbologia e non ai concreti diritti di una relazione affettiva", mentre per Gabriele Albertini "un conto è il programma di governo, un altro è un tema come le unioni civili che riguarda i valori della coscienza".

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