"Allah Akbar". E uccide al mercatino

L'attentatore è un algerino già schedato per terrorismo e doveva essere espulso

"Allah Akbar". E uccide al mercatino
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Ha gridato più volte «Allah u Akbar» mentre con un coltello tentava di fare una strage al mercato di Mulhouse, nell'est della Francia. Purtroppo in parte c'è riuscito Brahim A., algerino di 37 anni che ieri pomeriggio nel corso di un assalto a mano armata ha ucciso una persona e ferito 5 gendarmi, due dei quali in maniera grave. I fatti si sono svolti intorno alle 16, mentre nella zona tra il mercato coperto e rue Lavoisier, nel nord della città, era in corso una manifestazione a sostegno della Repubblica Democratica del Congo.

Brahim ha prima colpito un passante, un cittadino portoghese di 69 anni, uccidendolo con almeno otto fendenti, poi si è scagliato contro gli agenti della guardia municipale, che stavano scortando l'evento, ferendone cinque. Due di loro sono stati raggiunti dalla lama alla carotide e al petto, e lottano tra la vita e la morte all'ospedale «Emile Muller». Pochi istanti dopo l'attentatore è stato neutralizzato da altri agenti e condotto in carcere.

Attenzionato dalle forze dell'ordine, inserito nell'Fsprt, l'archivio per l'elaborazione delle segnalazioni per la prevenzione della radicalizzazione di natura terroristica, e noto anche per soffrire di disturbi psichiatrici e schizofrenia, era stato rilasciato dal centro di detenzione amministrativa di Strasburgo Geispolsheim nel giugno 2024 dopo 6 mesi di carcere. Da allora si trovava agli arresti domiciliari sotto controllo giudiziario, in attesa di essere estradato in Algeria, anche se il governo maghrebino si era rifiutato di assegnargli un lasciapassare consolare. Ieri mattina Brahim non si è recato negli uffici della polizia per la firma. L'ennesima provocazione che avrebbe dovuto mettere in guardia circa la sua pericolosità.

La Procura nazionale antiterrorismo ha annunciato l'apertura di un'indagine per omicidio «in relazione a quella che a tutti gli effetti possiamo considerare un'azione terroristica». Lo dichiara Olivier Christen, capo della Procura nazionale antiterrorismo (Pnat), che aggiunge «la minaccia è molto più sfaccettata oggi rispetto a dieci anni fa. All'epoca agivano cellule jihadiste, adesso ci troviamo di fronte a schegge impazzite, lupi solitari che non è semplice individuare».

Sulla stessa lunghezza d'onda il premier Bayrou che ha parlato di «fanatismo» che torna a colpire la Francia. Il presidente Emmanuel Macron, a margine di una visita al Salone dell'Agricoltura di Parigi, ha definito quanto accaduto «un atto islamista, siamo in lutto», e in serata ha inviato a Mulhouse il ministro dell'Interno Bruno Retailleau. «L'orrore ha attanagliato la nostra città», ha scritto su Facebook il sindaco Michèle Lutz, rivolgendo i suoi «sentimenti fraterni» alle vittime e ai loro cari.

Critica invece la posizione di Jordan Bardella, presidente del Rassemblement National, che parla di un «governo impotente che non è riuscito a far rimpatriare nei tempi previsti un terrorista».

In serata gli risponde proprio il ministro Retailleau spiegando che «i disordini migratori sono all'origine di questo atto terroristico. Ci vuole un cambio di marcia, dobbiamo stabilire detenzioni più sicure per i profili radicalizzati».

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