Stavolta la sinistra avrà poco da esultare. Matteo Salvini non utilizzò indebitamente i voli di Stato quando era ministro dell'Interno.
Il tribunale di Roma (collegio per i reati ministeriali) ha infatti accolto le richieste della procura: archiviazione per il leader della Lega. Il periodo era quello del 2018, quando era a capo del Viminale e gli avversari politici facevano a gara per attaccarlo.
Da ministro, come previsto dalla normativa, usò più volte i voli di Stato, senza mai farlo per scopi personali. Qualunque cosa facesse durante il primo governo Conte finiva sotto la lente d'ingrandimento delle Procure italiane. Tra il compiacimento degli ex alleati pentastellati e della sinistra, fu mandato persino a processo per i casi Gregoretti e Open Arms (e ci mancò poco anche per il caso Diciotti) per cui è stato anche rinviato a giudizio.
Insomma, contro l'allora ministro dell'Interno ci fu una persecuzione giudiziaria, smontata punto per punto dalla magistratura che ha fatto a pezzi tutti i teoremi giudiziari. L'accusa infatti era nata dopo un articolo di Repubblica su 35 voli di Stato per appuntamenti istituzionali, molti dei quali secondo il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari erano «abbinati» con comizi o altre manifestazioni di partito nella stessa zona. In realtà invece, da titolare del Viminale - hanno stabilito i giudici - non ha commesso abusi volando con mezzi del Dipartimento di Pubblica Sicurezza o dei Vigili del Fuoco. Non solo: escono indenni anche i funzionari che avevano approvato le richieste del Viminale. Tutto in regola, nessuna ombra.
«Nel maggio 2019 ci fu una campagna mediatica molto aggressiva contro Salvini - fanno sapere fonti leghiste - accusato di utilizzare gli aerei della Polizia: ora, dopo la Procura, anche i giudici Marcella Trovato e Chiara Gallone e il presidente Maurizio Silvestri smontano le insinuazioni giornalistiche, ricordando addirittura che a partire dal 2008, l'uso dei velivoli messi a disposizione del senatore Salvini era già stato autorizzato numerose altre volte per il trasporto di ministri dell'Interno e sottosegretari dello stesso Dicastero».
Di più: nel provvedimento di archiviazione si ricorda che anche la Corte dei Conti «ha ritenuto l'impossibilità di dimostrare la sussistenza di un danno erariale», in quanto i costi dei voli «non appaiono essere palesemente superiori a quelli che l'Amministrazione dell'Interno avrebbe sostenuto per il legittimo utilizzo di voli di linea».
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