Altro che volto nuovo: l'ultima promessa Pd è un'ex bersaniana doc

Renzi vuole la Leonardi sindaco a Platì, Comune sciolto per mafia dove nessuno la conosce. Il contratto da portaborse con il deputato campione dei voltagabbana

Altro che volto nuovo: l'ultima promessa Pd è un'ex bersaniana doc

Il candidato sindaco di Platì? Insignita sul palco della Leopolda, ma è una bersaniana. Per il paese d'Aspromonte dove la ndrangheta è padrona da sempre, tanto che dopo il duplice scioglimento per mafia del Comune non si riesce ad eleggere un sindaco perché alle urne la gente neppure ci va, il premier ha scelto. La sua mano s'è posata su Anna Rita Leonardi, 30 anni, per metà spesi proprio nel Pd, ma all'ombra della Ditta. E al congresso calabrese del 2014 schierata con l'ala Bersani, tanto da finire nell'assemblea regionale in quota agli smacchiatori di giaguari. Indice dell'ansia da prestazione comunicativa del rottamatore, anche nella vetrina fiorentina impegnato a pigiare sul tasto del cambiamento radicale e poi costretto a ripiegare. Sui virgulti di scuola bersaniana, per assicurare linfa vitale al partito sul territorio.La Leonardi, per l'appunto. «Sono sempre stata nello stesso partito, prima Ds, poi Pd. Ho attaccato manifesti, fritto patatine, fatto banchetti, organizzato manifestazioni», dice di sé su Facebook, affondando come da Leopolda style - gli artigli nella carne dei giornalisti, per la precisione dei «fortunatamente pochi pseudogiornalisti gossippari, amministratori esaltati, social politicanti da libro paga, persone che fino a due giorni fa di Platì non avevano mai sentito parlare» e che ora non le risparmiano attenzioni. Ricordando i suoi trascorsi politici al fianco di Massimo Canale, fiero antirenziano riciclato alla calabrese. E quel contratto da collaboratrice del deputato calabro-lombardo (nativo di Oppido Mamertima, bresciano d'adozione) Luigi Lacquaniti, plurifolgorato sulle vie di Damasco: tesserato Dc, quando la Balena Bianca si spiaggia passa nel Ppi, quindi nella Margherita e nei Ds, prima di confluire in Sinistra democratica, figurare tra i padri costituenti di Sel, entrare in Parlamento coi vendoliani e lasciarli un anno fa per il più sicuro porto del Pd.«Sono fiera e orgogliosa di me, della mia storia politica e del mio impegno per Platì, della vicinanza del premier Renzi e del mio partito», ribatte a distanza Anna Rita Leonardi mentre su internet già gira il sito da cui si mostra sorridente nella sede del comitato inaugurato a Platì. Non fosse fallita la Ditta, avrebbe potuto utilizzare la sezione, come da liturgia aziendale. Del resto, per dare conferma della presenza del Pd nel giorno della festa della Repubblica gli astri della galassia democratica s'erano dati appuntamento nella piazza principale del paese per inaugurare un circolo attorno a cui giuravano e spergiuravano costruire il riscatto della comunità.

«Il partito a Platì non esiste», rompe adesso le uova nel paniere la giovane dirigente regionale Pd Maria Grazia Messineo: «Non mi risulta sia stato formalizzato un direttivo. Il tesseramento non è partito. Non s'è fatto nulla. Neppure la festa dell'Unità». In compenso, a giugno si faranno le elezioni. E il partito che non c'è correrà con l'unta del premier.

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