"Andiamo a 220". Video, poi il botto

Escono dall'auto dopo l'incidente: travolti in mezzo all'Autosole

"Andiamo a 220". Video, poi il botto

Modena - Non li ha uccisi la follia, il delirio da onnipotenza, la voglia e magari il consumo di droga, ma lo choc. Lo choc dall'uscita di strada, ai 220 orari, sopravvivono allo schianto, escono sulla carreggiata, con il cuore a mille e la testa confusa, vengono falciati da una o più macchine.

È una morte raccapricciante, persino casuale, poichè nel cuore della notte spesso l'Autosole è vuota, siamo freschi testimoni proprio di quel tratto. La strada infinita, al buio, è un invito a folleggiare, ad armeggiare con il telefonino, chi scrive racconta in video qualsiasi cosa gli venga in mente, solo però a bassa velocità. I due invece inquadrano il cruscotto e si beano di essere ai 200, fra l'altro piove, il tergicristallo non su tutte le auto è perfetto. Le voci sono alterate: «Stiamo andando a Rovigo, ragazzi, siamo solo ai 200... , fai vedere a quanto andiamo, fagli vedere». È la diretta social di Luigi Visconti, 39 anni, napoletano, e Fausto Dal Moro, parrucchiere 36enne di Padova, entrambi residenti a Reggio. Il campano è alla guida della Bmw 320 tre posti, accanto ha l'acconciatore. A Modena, Dal Moro condivide su facebook il video che sarà choc e ieri raccoglierà 600 commenti assortiti e 150mila visualizzazioni. «C'è la strada pulita, si va... questa Bmw, questa macchina è un mostro, siamo ai 220», inquadrano il cruscotto, ingrandiscono, come in un film o in un videogioco. «Ci fermiamo in autogrill?». Ecco, noi lo facciamo fin troppo, pausa e snack, carica di telefonini e computer e anche di video. Loro no. «Ci sta aspettando la droga e il resto», scherzano e ridono, nei loro ultimi minuti di vita. Il resto sarà stato alcool e magari ragazze.

Andavano a una festa techno in Veneto, il Tommorrowland. È l'una, neanche troppo tardi, fra i caselli di Modena nord e sud, al chilometro 162, dunque verso la Romagna. Il conducente perde il controllo, la tre spider sbatte più volte contro il guardrail di destra, poi a sinistra, rimbalza accanto alla corsia di sorpasso. È successo anche a noi, ma da soli, nel '93, una domenica notte. Lì, proprio, si è sotto choc, anche da sobri, figurarsi da scatenati. I due amici escono dall'auto, neanche il tempo di pensare ai soldi che serviranno per la riparazione, allo spavento, agli amici e parenti, alle fidanzate, alla vita, lo stordimento è amplificato magari da stupefacenti o alcolici. Arriva una macchina e li falcia, la dinamica dev'essere accertata in maniera completa.

La Stradale individuato due auto e interroga i guidatori, per chiarire chi li abbia travolto, decideranno le perizie. L'impatto fa sbalzare un corpo nell'intercapedine fra i guardrail che dividono le due carreggiate, l'altro giace inerme accanto alla vettura. Senza vita accanto alla Bmw.

Il video accende il dibattito, inaugurato dal vicepremier Salvini, a Sassuolo, in comizio. «C'è un video sui siti, non ho voluto vederlo. Andavano ai 200 cercavano droga, poi qualcuno mi contesta se le dichiaro guerra in ogni paese, città e negozio, per salvare vite». Osserva dj Aniceto: «Non so se facciano più male i social o la droga. Beh, basta controllarsi, i media al limite guastano l'immagine pubblica, da soli non uccidono. Auspico in un futuro prossimo lo stop dei telefonini - aggiunge il deejah -, dei social network, ci rovinano tutti, diventiamo idioti».

Se è per quello anche la tv e la discoteca, il bere e le scommesse, le macchinette e tanto altro. I commenti sono un mix fra cordoglio per le vittime, da parte dei conoscenti, e offese per il potenziale pericolo anche per gli altri.

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